São Paulo, 7 settembre 2021 (Andre Penner, Ap/LaPresse)

Il 7 settembre, in occasione della festa dell’indipendenza del Brasile, il presidente Jair Bolsonaro ha convocato in piazza i suoi sostenitori per manifestare contro la corte suprema e le istituzioni democratiche, un gesto definito da molti analisti autoritario e golpista. “Centinaia di migliaia di persone”, si legge sul País, “hanno approfittato della giornata festiva per dimostrare il loro appoggio al leader estremista a São Paulo e in altre città. Ma politicamente Bolsonaro è sempre più solo e rischia l’impeachment”. Secondo la Folha de S.Paulo, “il presidente brasiliano usa una data simbolica per dare prova della sua presunta forza. In realtà oggi Bolsonaro conta sull’appoggio di una minoranza della popolazione ed è spaventato dalla possibilità di essere mandato a casa con elezioni libere e giuste”. Nel suo discorso a São Paulo il presidente ha detto di non poter “accettare un sistema di voto (quello elettronico) che non offre nessuna sicurezza. Non posso partecipare a una farsa”. Secondo i sondaggi, l’ex presidente Lula da Silva è in testa alle intenzioni di voto per le elezioni del 2022. Ma deve confermare la sua candidatura. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1426 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati