Il settimanale polacco Polityka, di centrosinistra, racconta che negli ultimi tempi Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, strizza l’occhio a chi protesta contro l’obbligo di avere il Green pass per svolgere alcune attività.
“Anche se a prima vista non si discosta dalle modalità e dal carattere di simili movimenti in altri paesi”, scrive Mateusz Mazzini su Polityka: “in Italia il fenomeno no vax è particolarmente pericoloso perché ha trovato un mecenate politico. L’estrema destra sta già capitalizzando la riluttanza di una piccola parte della popolazione a farsi vaccinare, riuscendo a spostare la questione sanitaria all’interno del dibattito politico. Quando protestano contro i passaporti vaccinali, i politici di estrema destra non si richiamano più a questioni relative alla sicurezza sanitaria e alla salute pubblica. Il tema dei vaccini viene inserito nell’attuale conflitto ideologico e nella guerra culturale della sinistra progressista contro il nazionalismo populista”. Dopo che il governo italiano ha reso obbligatorio il Green pass per mangiare al chiuso nei ristoranti, insegnare a scuola, prendere i mezzi di trasporto a lunga percorrenza o andare in piscine e palestre, la leader di Fratelli d’Italia, che ora gode di grande popolarità, ha duramente attaccato il presidente del consiglio Mario Draghi in un post su Facebook: “È interessante notare”, scrive il settimanale, “che non solo lo ha accusato di attentato alle libertà civili, un argomento piuttosto prevedibile, ma soprattutto d’ipocrisia. Secondo la leader dell’estrema destra, Draghi violerebbe la sovranità nazionale poiché per poter usare le piscine italiane, godersi i musei italiani e tifare allo stadio la propria squadra impone i vaccini, mentre non applica questo criterio nel caso dei migranti che attraversano il Mediterraneo per approdare sulle coste italiane. Meloni in questo modo ha riscritto la narrazione sui vaccini. Non ha bisogno di convincere i no vax, che sono già decisi a non farsi inoculare il vaccino. Meloni punta a quella consistente fetta della popolazione che in Italia, come in molti altri paesi, non ha ancora deciso se farsi vaccinare o no. In questo modo l’estrema destra cerca di attirare a sé gli indecisi, introducendo il tema della coercizione nel più ampio dibattito politico”.
Salvini è rimasto indietro
Questa strategia sta avvantaggiando in particolare Fratelli d’Italia, prosegue il settimanale, “i cui componenti sono molto attivi sui social network e nell’organizzare proteste contro la politica sanitaria del governo”. Anche Matteo Salvini, leader della Lega, si schiera apertamente contro l’obbligo vaccinale, ma in questo momento è Meloni a essere sulla cresta dell’onda. “Sembra proprio che Salvini si sia lasciato sfuggire la sua occasione”, osserva Mazzini. “Sono anni che cerca di sfruttare la questione migratoria, ma quando era vicepresidente del consiglio e ministro dell’interno, nonostante ci abbia provato ripetutamente, non è riuscito a imporre una nuova linea su questo tema”.
È il momento della leader di Fratelli d’Italia, conclude Polityka, che ha lavorato a lungo per far crescere il suo partito nei sondaggi: “L’anno scorso è stata l’unica a difendere gli ex fascisti quando i loro monumenti sono stati ricoperti di vernice sull’onda delle proteste legate al movimento Black lives matter. Oggi è la sua narrazione a prendere piede nella destra italiana. Al momento è testa a testa con Salvini nei sondaggi (i loro partiti si attestano entrambi intorno al 20 per cento dei consensi), ma è probabile che lo supererà. Sfortunatamente, il costo di questo successo politico potrebbe essere enorme, nell’ordine di decine o centinaia di nuove vittime del coronavirus”. ◆ dp
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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati