◆ Nel giugno 2008 i mezzi d’informazione internazionali si occuparono di un’enorme fioritura di alghe al largo di Qingdao, sede degli eventi velici delle Olimpiadi di Pechino. Le autorità riuscirono a eliminare più di 700mila tonnellate di alghe in tempo per le competizioni, ma negli anni seguenti le “maree verdi” sono tornate. Tredici anni dopo, nel giugno 2021, macchie di alghe hanno dipinto il mar Giallo di un verde brillante nella più grande fioritura mai registrata nella regione, visibile in quest’immagine scattata dal satellite SeaHawk 1 dell’università del North Carolina. Si tratta di alghe della specie Ulva prolifera, una comune macroalga che non è tossica per le persone o gli animali marini; anzi, è commestibile e nutriente. Ma quantità eccessive dell’alga hanno effetti dannosi sugli ecosistemi marini. Le alghe in decomposizione possono infatti esaurire l’ossigeno presente in mare causando condizioni d’ipossia che portano alla morte dei pesci. Inoltre, cumuli di alghe si depositano lungo le coste e sono costosi da rimuovere. Secondo Lin Qi, biologo marino dell’università della Florida meridionale, le fioriture di Ulva prolifera si manifestano nel mar Giallo a maggio, raggiungono il picco a giugno e scompaiono entro agosto. I satelliti hanno osservato le fioriture ogni anno dal 2007. Le dimensioni variano, ma sono aumentate in modo significativo a partire dal 2012. La fioritura di quest’anno ha raggiunto un’estensione massima di 700 chilometri quadrati, il 30 per cento in più rispetto al precedente record del 2019. –Kathryn Hansen (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati