Si fa sempre più duro lo scontro tra l’Unione europea e la Bielorussia sul flusso di migranti irregolari che il paese ex sovietico sta indirizzando verso la Lituania e la Lettonia. Come spiega la Reuters, i ministri dell’interno dei 27 paesi dell’Ue hanno accusato Minsk di aver orchestrato gli spostamenti dei migranti e di “strumentalizzare degli esseri umani per fini politici”. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che il presidente Aleksandr Lukašenko “sta usando i rifugiati in una guerra ibrida che ha l’obiettivo di destabilizzare l’Europa”. Tra luglio e agosto in Lituania gli ingressi sono stati più di 4.000, soprattutto di cittadini iracheni, contro i circa cento dell’intero 2020. I migranti sono stati reclusi in campi appositamente allestiti e le autorità di Vilnius stanno cercando di rimpatriarli. Secondo i paesi europei, la strategia bielorussa è una risposta alle sanzioni varate da Bruxelles, insieme a Stati Uniti, Canada e Regno Unito, contro il regime di Minsk, impegnato da più di un anno in una violenta repressione delle proteste dei cittadini, che chiedono nuove elezioni e un cambio di governo. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati