Il 27 maggio per la prima volta Uber ha deciso di riconoscere un sindacato degli autisti che usano la sua app per offrire servizi di trasporto. La Gmb potrà rappresentare gli autisti britannici di Uber per negoziare, tra l’altro, le tariffe, i piani pensionistici e gli accordi relativi all’assistenza sanitaria e alla sicurezza, scrive la Bbc. Già prima dell’accordo con la Gmb, Uber aveva deciso di garantire ai suoi circa settantamila autisti britannici il salario minimo nazionale, le ferie pagate e i contributi pensionistici. L’azienda statunitense ha sempre rifiutato di riconoscere gli autisti come dipendenti, ma a febbraio la corte suprema britannica ha stabilito che devono essere considerati lavoratori para­subordinati.

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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 115. Compra questo numero | Abbonati