Secondo un’inchiesta realizzata dalla tv pubblica Dr insieme a un consorzio di mezzi d’informazione europei, tra il 2012 e il 2014 i servizi segreti militari danesi (Fe) avrebbero aiutato la National security agency (Nsa) statunitense a spiare diversi politici di primo piano, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel, in Germania, Francia, Svezia e Norvegia. L’Fe avrebbe permesso all’agenzia d’intelligence americana di usare una stazione di sorveglianza dei cavi sottomarini che attraversano le acque danesi per intercettare telefonate, chat e traffico internet. Lo spionaggio telematico dell’Nsa nei paesi europei era stato portato alla luce dalle rivelazioni di Edward Snowden nel 2013, suscitando forti tensioni tra Washington e i suoi alleati. L’allora presidente statunitense Barack Obama si era impegnato a interromperlo, ma stando all’inchiesta le attività sarebbero proseguite per mesi. Nel 2015 il governo danese aveva ricevuto un rapporto sulla cosiddetta “operazione Dunhammer”, ma solo nel 2020 il nuovo esecutivo guidato da Mette Fredriksen ha licenziato i vertici dei servizi segreti. Secondo Dr le attività dell’Fe non sono illegali, ma rappresentano un grave motivo d’imbarazzo politico dato che riguardano i più stretti alleati della Danimarca. Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno chiesto chiarimenti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati