L’ultima settimana è stata segnata dalle manovre politiche per mettere a punto, entro la mezzanotte del 2 giugno, una nuova coalizione di governo e sostituire il premier Benjamin Netanyahu dopo dodici anni. Yair Lapid, leader del partito centrista Yesh atid, incaricato all’inizio di maggio di formare un governo, ha ottenuto il sostegno dell’ultranazionalista Naftali Bennett ( nella foto ), che guida l’alleanza di destra Yamina. In base all’accordo i due si alterneranno nel ruolo di primo ministro, scrive Haaretz. Se alla data prevista ufficializzeranno l’intesa, avranno sette giorni per distribuire i ministeri e ottenere la fiducia in parlamento. Netanyahu, sotto processo per corruzione, ritiene un governo senza di lui “un pericolo per la sicurezza nazionale”. Qualche ora prima della scadenza, il parlamento ha eletto Isaac Herzog nuovo presidente. Intanto l’Egitto ha tenuto colloqui con Israele e Hamas per consolidare la tregua nella Striscia di Gaza, e le forze di sicurezza israeliane continuano la repressione dei palestinesi in Israele e in Cisgiordania.
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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati