Ottawa, 1 giugno 2021 (The Canadian Press/Ap/Lapresse)

“Il Canada è di nuovo costretto a fare i conti con i crimini commessi contro le popolazioni native, dopo che nella provincia della British Columbia sono state trovate delle fosse comuni con i resti di 215 bambini”, scrive il Globe and Mail. Le tombe si trovavano sul luogo dove un tempo sorgeva la scuola Kamloops, che faceva parte della rete di istituti creati alla fine dell’ottocento per integrare con la forza i nativi nella società canadese. La scuola Kamloops fu creata nel 1890, sotto la guida della chiesa cattolica, ed è rimasta aperta fino al 1978. I bambini venivano strappati alle loro famiglie e rinchiusi negli istituti, dove non potevano parlare la loro lingua né tanto meno apprendere la storia e la cultura dei popoli indigeni. Lavoravano senza paga e spesso erano vittime di violenza fisica, psicologica e sessuale. Molti si ammalarono di morbillo, tubercolosi, influenza e altre malattie contagiose e morirono. Almeno 150mila bambini nativi hanno frequentato scuole di questo tipo, secondo un’inchiesta condotta dal governo nel 2015. Il rapporto finale parlava di “genocidio culturale”. Il 31 maggio il primo ministro Justin Trudeau, che è arrivato al potere promettendo di fare giustizia per i crimini contro i nativi, ha detto che verranno cercate altre fosse comuni per scoprire la verità.

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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati