Il 30 maggio la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale ha sospeso il Mali dall’organizzazione, in risposta al colpo di stato del colonnello Assimi Goïta ( nella foto ) del 24 maggio. Tuttavia i leader regionali non si sono spinti fino ad approvare sanzioni economiche né hanno chiesto a Goïta di rinunciare all’incarico di presidente della transizione. Come spiega Jeune Afrique, gli altri paesi sembrano accettare lo stato di fatto, e si sono limitati a chiedere la nomina di un primo ministro e di un governo. Il 2 giugno è stato incaricato Choguel Maïga, esponente del Movimento del 5 giugno, che ha organizzato le proteste sociali dell’estate scorsa. Il quotidiano burkinabé Le Pays parla di un “precedente pericoloso” per la democrazia in Africa: “Come alla lotteria, Assimi Goïta ha giocato e ha vinto. Sicuramente ha preso l’ispirazione da quello che è successo in Ciad”, dove il figlio del defunto presidente Idriss Déby è andato al potere senza che nessuno protestasse.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati