Il potenziamento della mano con un’appendice robotica può portare a modifiche nel cervello. Lo dimostra uno studio che ha coinvolto circa trenta volontari in buona salute, a cui è stato fornito un pollice robotico, o terzo pollice, oltre il mignolo, creando una mano a sei dita. I volontari hanno svolto un periodo di allenamento per acquisire destrezza, poi sono stati incoraggiati a indossare il pollice anche nelle attività svolte in casa nei cinque giorni dell’esperimento. Hanno presto raggiunto un’ottima coordinazione: alcuni hanno imparato a tenere un bicchiere e a mescolarne il contenuto con una sola mano, altri a suonare la chitarra usando sei dita. Contemporaneamente i ricercatori hanno monitorato la loro attività cerebrale, osservando un restringimento dell’area nervosa dedicata alle cinque dita biologiche che permaneva alcuni giorni dopo aver tolto la protesi. Serve quindi cautela nel procedere con potenziamenti robotici del corpo. Il cervello sembra in grado di gestire le protesi, ma non è chiaro come possa modificarsi la rappresentazione nervosa del corpo e con quali conseguenze. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1411 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati