L’invasione di topi in alcune aree dell’Australia si sta trasformando in una storia dell’orrore, con roditori che minacciano d’invadere Sydney, notizie di cannibalismo tra gli animali infestanti e il settore agroindustriale in pieno caos.

Milioni di topi hanno invaso scuole, case e ospedali negli stati orientali del New South Wales e del Queensland, seminando il caos e inondando intere cittadine con un odore pungente e persistente. Si dice che abbiano cominciato a mangiare i resti dei roditori morti e c’è il rischio che raggiungano Sydney nel giro di poche settimane, a bordo di camion merci e casse contenenti generi alimentari.

L’autorità australiana sui pesticidi e i farmaci veterinari non ha approvato l’impiego del bromadiolone, un agente chimico molto tossico, per contrastare il flagello, ma il New South Wales si prepara a permetterne l’uso. Le autorità locali hanno garantito la disponibilità di cinquemila litri di bromadiolone, che sarà distribuito nelle aree più colpite della regione.

Danni economici

L’invasione di roditori sta minacciando anche il settore agroindustriale, che si stima valga 51 miliardi di dollari. Il numero di topi è esploso a dicembre con l’arrivo dell’estate, dopo l’ottimo raccolto dell’ultima stagione. La crisi non accenna a diminuire e alcuni agricoltori non intendono seminare le colture invernali per paura che possano essere danneggiate.

Matthew Madden, presidente della commissione sui cereali del gruppo industriale Nsw Farmers, racconta che tra il 20 e il 100 per cento di alcuni raccolti di sorgo mietuti all’inizio dell’anno è stato distrutto. I cereali immagazzinati nel 2020 non divorati sono stati comunque contaminati con gli escrementi di topo, comportando costi extra per gli agricoltori che devono ripulirli o che, in alcuni casi, vedono i loro carichi respinti nei porti.

Da sapere
Catastrofi bibliche

◆ “L’Australia vive un momento biblico. Dopo una terribile siccità, gli incendi più devastanti della storia e le alluvioni, ora è il turno dei topi”, scrive il Washington Post. E, come se non bastasse, l’invasione di roditori nella parte sudorientale del paese potrebbe scatenare quella dei serpenti e di altri predatori. “Fenomeni simili sono rari in altri paesi, mentre in Australia il clima favorevole e metodi agricoli ecosostenibili come la riduzione al minimo dell’aratura hanno generato grandi disponibilità di cibo e di ripari per i topi”, scrive il ricercatore Steve Henry su The Conversation. “Quest’anno il clima è stato mite e ha piovuto molto, così i roditori si sono riprodotti per tutta l’estate”. Il governo del New South Wales ha annunciato un piano di aiuti da 50 milioni di dollari. “Ma”, spiega Henry, “uno degli effetti non quantificati di questo fenomeno è l’impatto sociale e mentale sulle persone”. Sull’uso del bromadiolone per uccidere i topi nel paese è in corso un dibattito. Il potente topicida, vietato in agricoltura, rischia infatti di uccidere anche gli altri animali.


Il danno economico non è limitato alle aziende agricole. Riguarda anche i macchinari, i silos, le abitazioni e la salute delle persone. Madden lo valuta in centinaia di milioni di dollari. È difficile invece quantificare i costi delle opportunità perse. “Non lo sapremo fino al momento del raccolto”, dice il dirigente. La situazione è precipitata vanificando le ottimistiche previsioni di un raccolto record di canola: quest’anno l’aumento del prezzo dei semi oleosi e il clima ottimale avevano creato le condizioni perfette per il raccolto.

Il rischio che la situazione peggiori con la primavera australe continua a pesare sulle previsioni economiche. Il numero di roditori di solito comincia a diminuire nei mesi più freddi che precedono l’inverno, ma quest’anno la tendenza è cambiata. Se i numeri continueranno ad aumentare prima del picco atteso per i mesi più caldi, sarà un grosso problema.

Le abbondanti piogge del 2020, che hanno offerto agli agricoltori una tregua dopo una siccità prolungata, hanno spianato la strada a un’esplosione del numero di topi, spiega Madden. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1411 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati