Ceuta, 18 maggio 2021 (Jon Nazca, Reuters/Contrasto)

Tra il 17 e il 19 maggio almeno ottomila persone sono entrate nell’enclave spagnola di Ceuta dal Marocco, il numero più alto mai registrato in Spagna. I migranti, tra cui molti minorenni e intere famiglie in fuga dalla grave crisi economica innescata dalla pandemia in Marocco, hanno superato il confine a nuoto o camminando lungo la costa, approfittando dell’indifferenza delle autorità marocchine che non hanno fatto niente per fermarli. Il governo spagnolo ha mobilitato l’esercito per bloccare gli ingressi, e almeno metà dei migranti è già stata rimpatriata. Secondo **El País ** Rabat ha strumentalizzato i migranti per protestare contro il ricovero in un ospedale spagnolo di Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario, che si batte contro l’occupazione marocchina del Sahara Occidentale. E anche per mettere pressione sull’Unione europea affinché riconosca la sovranità del Marocco sul territorio, come aveva fatto Donald Trump poco prima di lasciare la presidenza degli Stati Uniti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati