In questa fase molti paesi stanno valutando l’opportunità di ritardare la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna contro il covid-19. Il posticipo permetterebbe di somministrare la prima dose a più persone in minor tempo. Secondo una simulazione condotta dalla Mayo clinic di Rochester, in Minnesota, questo comporterebbe una riduzione delle vittime nell’ipotesi che la prima dose mantenga un’efficacia dell’80 per cento. I risultati, pubblicati sul British Medical Journal, si basano però su modelli matematici e non su studi clinici. Le aziende produttrici avvertono che i loro vaccini non sono stati sperimentati per i nuovi intervalli proposti. Ma uno studio britannico non ancora pubblicato, scrive il Guardian, ha rilevato una risposta anticorpale 3,5 volte più alta negli anziani che avevano ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer dopo dodici settimane, anziché le tre previste. Al momento non è chiaro quale sia l’intervallo di tempo ideale, tenendo conto di costi e benefici.
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Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati