Più di 800 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza birmane dopo il golpe del 1 febbraio, scrive Channel News Asia. Il dato arriva dall’Assistance association for political prisoners (Aapp), che specifica di aver considerato solo gli omicidi verificati, il numero reale dei morti è certamente più alto. Il 18 maggio gli osservatori dell’Asian network for free elections hanno dichiarato che, nonostante alcune irregolarità, la vittoria della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi alle elezioni del novembre 2020 rappresentava la volontà degli elettori. Ma l’esercito non ha riconosciuto l’esito e ha preso il potere.

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Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati