Il 7 maggio è stata una giornata di festa per la comunità dei club tedeschi. Il parlamento infatti ha votato a favore di una riforma in campo urbanistico che riconosce le discoteche come siti culturali e che dovrà essere adottata dal governo federale nei prossimi mesi. Finora in Germania i club erano classificati come “luoghi d’intrattenimento”, accanto a sale giochi, centri scommesse e bordelli, ma ora saranno considerati strutture a scopo culturale, esattamente come i teatri e le sale da concerto. Avranno quindi vantaggi fiscali e saranno più tutelati dalla speculazione edilizia. “Questa decisione finalmente riconosce il valore della club culture per la società e lo sviluppo urbano. Ora potremo affrontare meglio i casi in cui un progetto di speculazione edilizia minaccia l’esistenza di un locale notturno. La riforma contrasterà la desertificazione dei centri urbani”, afferma Pamela Schobeß, amministratrice delegata della Live­Komm, un’organizzazione che rappresenta diversi imprenditori tedeschi della musica. Schobeß è stata una delle persone più attive nel promuovere il progetto di legge approvato il 7 maggio. In città come Berlino, Amburgo e Monaco la scena musicale temeva che i club potessero gradualmente essere allontanati dal centro. L’iniziativa parlamentare è stata guidata da deputati di vari partiti, tra cui i Verdi, l’U­nione­ cristianodemocratica (Cdu) e l’Unione cristianosociale (Csu). Jens Uthoff, Die Tageszeitung

(s. Hoppe, Getty Images)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati