La catastrofe indiana
◆ È agghiacciante conoscere una realtà così drammatica ed essere impotenti. Vorrei sottolineare una contraddizione terribile che emerge dagli articoli che avete pubblicato sui vaccini in India. Secondo un articolo dell’Atlantic l’India fornisce vaccini gratuiti a più di 43 paesi (Internazionale 1405). Nel suo articolo sul sistema sanitario indiano (Internazionale 1408) Arundhati Roy scrive che “non ci si può aspettare che le famiglie ridotte quasi alla fame spendano la maggior parte del loro reddito mensile per farsi vaccinare. Nel Regno Unito i vaccini sono gratuiti, sono un diritto fondamentale. In India, a dare il principale impulso alla campagna vaccinale sembra sia il profitto delle aziende”. La riflessione è frustrante e purtroppo non ci sono organizzazioni umanitarie apolitiche che denuncino questi crimini. Roberta
◆ Ho visitato l’India varie volte, sia per lavoro sia in viaggio. Trovo l’articolo di Arundhati Roy molto duro nei confronti del premier Modi, non considerando che quello stesso premier è stato eletto dai suoi cittadini nella democrazia più grande del mondo. La situazione economica e sociale indiana è del tutto particolare, ma i problemi di cui soffre (corruzione, inefficienza della macchina pubblica, sistema sanitario deficitario) sono comuni a molti altri paesi e ben noti a tutti in India. Il fatto che la sanità indiana sia in evidente affanno non mi sorprende. Oggi il mondo la osserva più da vicino per effetto del covid-19, ma in condizioni “normali” la popolazione indiana non ha di certo un servizio migliore.
Gian Claudio Faussone
La strategia segretacontro le ong
◆ Grazie per lo splendido reportage di copertina sulle ong e per l’articolo collegato sulle omissioni di soccorso (Internazionale 1407), ma anche per il giusto tempismo della pubblicazione. Purtroppo la morte di oltre 130 persone il 21 aprile è stata seguita da un silenzio pari solo alla colpa di chi non ha fatto nulla. Morti annunciate che si potevano evitare, un naufragio dei princìpi su cui dovrebbe fondarsi l’Europa.
Claudia Dalmastri
Si avvicina il processo per il caso Regeni
◆ Ho letto l’articolo del Guardian sul processo per l’uccisione di Giulio Regeni (Internazionale1408). Com’è possibile che un giornale inglese non faccia alcun riferimento al fatto che Regeni fosse in Egitto per conto dell’università di Cambridge? È veramente un fatto cosi irrilevante?
Linda Contini
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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati