San Salvador, 2 maggio (Jose Cabezas, Reuters/Contrasto)

“ Nella notte tra il 1 e il 2 maggio, nella prima sessione legislativa dopo aver vinto le elezioni di febbraio del 2021 e aver conquistato la maggioranza assoluta in parlamento, i deputati del partito Nuevas ideas del presidente Nayib Bukele hanno violato la costituzione del Salvador per consegnare tutto il potere al loro leader”, scrive il giornalista salvadoregno Óscar Martínez sul New York Times. “Senza rispettare le regole democratiche del paese, alcune conquistate dopo dodici anni di guerra civile, il parlamento ha destituito i cinque magistrati della corte costituzionale e il procuratore generale, due organismi indipendenti che finora erano stati fondamentali per arginare le derive autoritarie di Bukele. Lo dirò in maniera più semplice”, continua Martínez. “Il 1 maggio, mentre cenavo, il Salvador era un democrazia imperfetta dove c’era un sistema di contrappeso tra i poteri dello stato; il 2 maggio, quando ho fatto colazione, vivevo in una dittatura in erba”. **El Faro ** riporta le molte dichiarazioni di condanna da parte della comunità internazionale, tra cui quelle della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, che si è detta profondamente preoccupata per la situazione della democrazia nel paese centroamericano. Su Twitter Bukele ha scritto che la maggioranza dei salvadoregni “ha votato in elezioni libere a favore del cambio che stiamo vivendo”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati