◆Gli incendi sono molto frequenti in Nepal tra marzo e aprile. Sono infatti appiccati dai contadini e dai pastori per gestire terreni agricoli e pascoli. Quest’anno, però, sono sfuggiti al controllo devastando alcune foreste e aggravando l’inquinamento. Le fiamme sono state alimentate dai forti venti, dalle alte temperature e dal clima insolitamente secco degli ultimi mesi: tra gennaio e aprile le precipitazioni sono state inferiori del 75 per cento alla media del periodo.
La nube di fumo proveniente dagli incendi ha ricoperto gran parte del Nepal. Quest’immagine, scattata dal satellite Landsat 8 della Nasa, mostra il fumo sulle colline e sulle valli che circondano la città di Pokhara. La maggior parte degli incendi si è sviluppata in aree a bassa quota del sud del paese, e la catena montuosa dell’Himalaya ha fatto da barriera al fumo, spingendolo verso l’India e il Bangladesh e preservando il nord del paese e la Cina.
La stagione degli incendi del 2021 è stata la seconda per intensità degli ultimi vent’anni, dopo quella del 2016. Il fumo nella parte bassa dell’atmosfera ha aggravato l’inquinamento, che tra marzo e aprile ha raggiunto livelli pericolosi per la salute. Come riportano i mezzi d’informazione locali, lo smog ha costretto le autorità a chiudere le scuole e a cancellare centinaia di voli, ed è stato registrato un netto aumento dei ricoveri in ospedale.–Adam Voiland (Nasa)
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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati