Le elezioni del 6 aprile in Groenlandia rappresentano una svolta potenzialmente rivoluzionaria per il territorio danese, scrive Politiken: il partito di sinistra Inuit ataqatigiit si è imposto con il 37 per cento dei voti, mettendo fine al predominio dei socialdemocratici di Siumut sulla politica groenlandese. La priorità di Inuit ataqatigiit è fermare il progetto minerario di Kvanefjeld, dove un’azienda controllata da capitali cinesi si prepara a sfruttare uno dei più grandi giacimenti conosciuti di terre rare e uranio. Il progetto è stato criticato per le sue gravi conseguenze ambientali e i rischi per la salute degli abitanti, e il suo abbandono aprirebbe la strada all’adozione di un modello di sviluppo più sostenibile per la Groenlandia, commenta Politiken. Inoltre eviterebbe al governo danese il problema di dover intervenire per limitare l’espansione dell’influenza cinese nell’Artico.

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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati