Nel romanzo di esordio di Catherine Menon il passato, più che una terra straniera, è un luogo ostile. In Fragile monsters, l’autrice australiana britannica riunisce una nonna e sua nipote, che nel corso di una settimana ripercorrono le rispettive memorie. Nel 1985, dopo dieci anni passati in Canada, Durga torna nel suo paese d’origine, la Malesia, e va a trovare la nonna Mary. Quest’ultima s’infortuna e così Durga è costretta in casa con lei per qualche giorno. Curiosando in giro finisce per ricostruire alcuni drammatici eventi della sua infanzia e della sua giovinezza, ma soprattutto la vita di Mary, nata negli anni venti, sopravvissuta alla seconda guerra mondiale e alla cosiddetta emergenza malese (il lungo periodo in cui la guerriglia comunista tenne impegnate le forze armate britanniche). Per l’anziana donna, la memoria è “tutto sangue passato sotto i ponti”. Ma il romanzo di Catherine Menon prova a ricordarci che nonostante lo scorrere del tempo le onde della storia continuano a portare detriti a valle. The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati