Negli ultimi due mesi decine di migliaia di lavoratori birmani sono entrati in sciopero nella speranza che la paralisi economica costringa i militari autori del golpe del 1 febbraio a fare marcia indietro. Alcuni di loro sono stati vittime della repressione della polizia, che ha già ucciso quasi seicento manifestanti; molti, però, non scendono in piazza e resistono in silenzio. Il blocco del sistema bancario sta lasciando i cittadini senza stipendio e con i bancomat vuoti, e il settore tessile, che nel paese impiega 500mila persone, soprattutto donne, è al collasso. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati