Ivan Romano, Getty

Il 6 aprile la corte d’assise del Cairo ha rinnovato per altri 45 giorni la detenzione preventiva di Patrick Zaki, l’attivista egiziano e studente all’università di Bologna arrestato in Egitto nel febbraio del 2020. È stata anche respinta la richiesta, presentata dai suoi avvocati, di sostituire i giudici che decidono sul caso, dato che “la detenzione è stata rinnovata senza giustificazioni né ragioni legali”, si legge sulla pagina Facebook Patrick Libero. I diplomatici stranieri non sono stati fatti entrare in aula e l’avvocata Hoda Nasrallah ha detto che Zaki è “in uno stato psicologico pessimo”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati