◆ L’idrogeno è considerato un carburante verde, che potrebbe servire in vari campi, dagli aerei al riscaldamento delle case. Ma ha uno sporco segreto, scrive New Scientist. L’idrogeno può essere prodotto dall’acqua, usando fonti alternative e ottenendo come sottoprodotto l’ossigeno. Trasportato dove serve, può “bruciare” con l’ossigeno producendo acqua. Sembrerebbe quindi un carburante ecologico. In realtà, gran parte dell’idrogeno è prodotto da fonti fossili, soprattutto dal metano. Durante il processo si genera anidride carbonica, che è un gas a effetto serra. Questo tipo d’idrogeno, detto “grigio”, è usato nell’industria chimica e costa circa un dollaro al chilogrammo. L’idrogeno “blu”, prodotto sempre da fonti fossili ma catturando gran parte dell’anidride carbonica, costa almeno due dollari al chilogrammo. Infine, l’idrogeno “verde”, prodotto usando fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, costa circa quattro dollari al chilogrammo.

In alcuni casi l’idrogeno potrebbe essere una soluzione migliore rispetto alle batterie, per esempio per gli aerei e i veicoli molto grandi. Potrebbe essere usato anche per fornire energia elettrica alla rete quando le centrali solari o eoliche non funzionano, per alcuni impianti industriali e per alimentare i treni. Ma secondo New Scientist, il suo successo dipenderà dalla volontà delle persone di pagare per averlo. Per essere competitivo l’idrogeno verde richiede infatti molto denaro, da ricavare attraverso le tasse o le bollette.

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Questo articolo è uscito sul numero 1399 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati