Il romanzo d’esordio di Elizabeth Wetmore si apre in un momento di silenzio carico di tensione, come la pausa tra i colpi di un serpente a sonagli. Il sole sorge su una ragazza di 14 anni di nome Gloria Ramírez. È stata picchiata e violentata. Dale Strickland, il crudele aggressore, sta dormendo nel suo furgone. Gloria pensa di avere qualche minuto per sgattaiolare attraverso il deserto del Texas a piedi nudi prima che lui si svegli e la uccida. È impossibile staccarsi dal terrore sempre più intenso di questo primo capitolo, ma Wetmore sposta rapidamente la nostra attenzione su una cerchia di donne che rispondono all’aggressione. Tra queste c’è Mary Rose Whitehead, la prima persona a vedere Gloria dopo lo stupro. Mary Rose è una donna incinta che si trova sola in un ranch con sua figlia mentre il marito è via. La compassione di Mary Rose è istintiva, il suo coraggio feroce. Quando vede il furgone di Strickland che sfreccia verso casa sua, prende il fucile. In questa piccola città razzista, difendere una ragazza messicana contro un giovane della buona società è difficile. Ma più difficile è gestire la paura che l’attacco risveglia in Gloria. La notte di San Valentino è una storia su come le donne – in particolare le donne senza molta istruzione o denaro – fanno i conti con una cultura dominata dalla brutalità maschile. È una storia, appassionante e profonda, sulle loro vite in una città sperduta a metà degli anni settanta.Ron Charles,The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1397 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati