La seconda edizione di Fase, acronimo che sta per festival di arti visive a sud est, ha scelto l’urgenza del cambiamento come tema che fa da sottofondo ai lavori in mostra. Cambiare è un’esigenza, una maniera per trovare delle possibilità, delle alternative a un presente che non funziona; ogni progetto scelto dal direttore artistico Raffaele Vertaldi riflette su diverse declinazioni di questo tema. Fase si concentra su sette mostre, esposte nei luoghi più suggestivi di Otranto e tutte a ingresso gratuito.

A warm winter è il viaggio fotografico di Martina Albertazzi, autrice romana residente in California, che ha attraversato l’ovest degli Stati Uniti insieme ai nomadi che si spostano continuamente alla ricerca di un’eterna estate. L’incontro con questa comunità avviene nel 2021 quando la fotografa si trasferisce con la sua famiglia da Los Angeles a una cittadina nel deserto del Mojave. Due anni dopo anche lei si trasferisce in un camper per continuare a documentare uno stile di vita che mette in discussione la visione tradizionale del concetto di casa e di radici.

My Name is Nico - A love story di Maria Giulia Trombini intraprende un altro tipo di viaggio, più intimo, che racconta la transizione di genere di Nico. “In Italia ci sono degli stereotipi di cui alcune persone si nutrono cercando di classificare qualcosa che in realtà non conoscono” ha detto il protagonista di questa storia alla fotografa bolognese e insieme, hanno creato un racconto della sua vita quotidiana che mostrasse le sfumature necessarie per rendere la complessità di questa scelta.

Anche En la via è un lavoro collaborativo tra un fotografo - Federico Vespignani - e il protagonista della storia - Moises Cubas, che documenta il percorso di quest’ultimo per andare via dal suo paese, l’Honduras, e raggiungere gli Stati Uniti. Un viaggio che comincia senza muoversi, quando Cubas è solo un bambino e ascolta le storie di chi è già emigrato. A 15 anni è il momento per lui di tentare la prima di sette traversate che lo portano tra giungle, deserti e su treni merci. Vespignani e Cubas costruiscono un dialogo evocativo, spesso slegato dalle linee temporali, che riflette sui limiti paradossali che le frontiere impongono alla libertà di movimento degli esseri umani.

Gli altri autori esposti a Fase fino al 29 giugno sono Francesco Zizola, Marco Zorzanello, Chiara Arturo e Giulia Ticozzi.

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