Il governo guidato da Mark Carney è sopravvissuto il 17 novembre a un voto di fiducia con l’adozione in parlamento, di stretta misura, di una legge di bilancio che punta a rilanciare l’economia canadese, minacciata dai dazi doganali statunitensi.

Il sostegno di una deputata dell’opposizione contraria alle elezioni anticipate e l’astensione di altri quattro deputati hanno permesso l’approvazione della legge e la sopravvivenza politica di Carney.

“Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per attuare il piano e costruire un Canada più forte”, ha dichiarato Carney dopo la votazione.

La legge di bilancio è stata approvata con 170 voti a favore e 168 contrari. Poco prima della votazione il governo si era assicurato il sostegno dell’unica deputata del Green party, Elizabeth May.

Il leader dei conservatori Pierre Poilievre aveva invece contestato la legge, definendola un “bilancio carta di credito”.

Il Nuovo partito democratico (sinistra, 7 deputati), che in passato ha spesso sostenuto i governi liberali, ha criticato una legge di bilancio che “non fa abbastanza per i lavoratori”. Ma dopo aver perso terreno nelle elezioni di aprile, il partito non ha voluto far cadere il governo e provocare lo scioglimento del parlamento.

Il partito indipendentista Bloc québécois (22 seggi) ha votato contro la legge.

La legge di bilancio prevede di raddoppiare il deficit per il 2025-26 (la previsione è di 78,3 miliardi di dollari canadesi, pari a circa 48 miliardi di euro).

Carney, ex governatore della banca del Canada e della banca d’Inghilterra, ha definito il testo, basato sul lancio di grandi progetti infrastrutturali, “una risposta audace agli sconvolgimenti economici mondiali e all’offensiva commerciale statunitense”.

Le politiche del presidente statunitense Donald Trump, che ha imposto forti dazi al Canada e sospeso di recente i negoziati bilaterali, stanno colpendo duramente il paese, facendo aumentare la disoccupazione e mettendo sotto pressione settori cruciali, tra cui automobili, acciaio e alluminio.

Secondo i sondaggi, la maggioranza dei canadesi è contraria a nuove elezioni e il 52 per cento degli intervistati approva le azioni del governo Carney.