Definito “uomo nell’ombra” per la sua notevole influenza dietro le quinte, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney è morto all’età di 84 anni, ha annunciato il 4 novembre la sua famiglia.

La sua morte, avvenuta il 3 novembre, è attribuita a complicazioni legate a una polmonite e a malattie cardiovascolari.

Afflitto da problemi coronarici per gran parte della sua vita adulta, Cheney aveva subìto cinque crisi cardiache tra il 1978 e il 2010, e nel 2001 gli era stato impiantato un dispositivo per regolare la frequenza cardiaca.

Ex numero due del presidente repubblicano George W. Bush (2001-2009), Cheney è considerato uno dei vicepresidenti più potenti nella storia degli Stati Uniti.

Durante la campagna elettorale delle presidenziali del 2024 aveva sorpreso gli statunitensi annunciando che avrebbe votato per la democratica Kamala Harris, in quanto “Donald Trump è inadatto alla carica di presidente”.

“Abbiamo il dovere di andare oltre le tradizionali divisioni partitiche per difendere la costituzione”, aveva dichiarato.

Afghanistan e Iraq

Cheney era stato il compagno di corsa di George W. Bush in due vittoriose campagne presidenziali, nonché il suo più influente consigliere alla Casa Bianca, in un periodo di attentati terroristici, guerre e profondi mutamenti economici.

Sarà ricordato come il principale esponente dei “falchi”, la corrente del Partito repubblicano che aveva avuto un ruolo fondamentale nell’invasione dell’Afghanistan nel 2001, dopo gli attentati dell’11 settembre, e dell’Iraq nel 2003, sulla base di false accuse di produzione di armi di distruzione di massa.

Era stato anche uno dei maggiori sostenitori di nuove tecniche d’interrogatorio che oggi sono ampiamente considerate forme di tortura.

Cheney era entrato per la prima volta alla Casa Bianca nel 1977 come capo di gabinetto di Gerald Ford, ed era stato poi nominato segretario alla difesa sotto George H. W. Bush nel 1989, diventando protagonista della prima guerra del Golfo (1990-1991).

Nominato amministratore delegato della multinazionale Halliburton nel 1995, era poi tornato in politica come candidato vicepresidente nel 2000.