Il 3 novembre la giustizia francese ha aperto un’inchiesta sull’azienda cinese di commercio online Shein, accusata di pedopornografia per la vendita di bambole sessuali dall’aspetto infantile.

La procura di Parigi ha dichiarato all’Afp di aver affidato all’Ufficio dei minori (Ofmin) un’inchiesta per “diffusione di messaggi violenti, pornografici o contrari alla dignità dei minori”.

La procura ha sottolineato di essere stata informata dalla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi (Dgccrf) “della possibilità che minori accedano a contenuti sessuali e della vendita di oggetti sessuali dall’aspetto infantile, e quindi di carattere pedopornografico”.

La sera del 3 novembre Shein ha affermato di aver bloccato la vendita di tutte le sue bambole sessuali.

“Collaboreremo con la giustizia francese al 100 per cento”, ha dichiarato il 4 novembre alla radio privata Rmc il portavoce di Shein in Francia, Quentin Ruffat, sottolineando che l’azienda è disponibile a fornire i nomi degli acquirenti delle bambole.

Primo negozio fisico a Parigi

Il ministro dell’economia Roland Lescure ha minacciato di vietare Shein in Francia “se questi comportamenti dovessero ripetersi”.

L’azienda cinese è stata anche convocata per un’udienza presso la missione d’informazione dell’assemblea nazionale sul controllo dei prodotti importati in Francia.

“Queste bambole sono oggetti di carattere pedopornografico su cui i predatori sessuali potrebbero esercitarsi prima di passare all’azione su bambini reali”, ha dichiarato all’emittente Bfm l’alta commissaria per l’infanzia Sarah El Haïry.

Dal suo arrivo in Francia nel 2015, Shein si è progressivamente affermata nel settore del commercio online, soprattutto per quanto riguarda il fast fashion.

Nonostante le accuse di concorrenza sleale, inquinamento ambientale e cattive condizioni di lavoro, il 5 novembre Shein aprirà il suo primo negozio fisico presso il centro commerciale Bhv nel centro di Parigi.