Almeno sedici persone sono morte il 14 ottobre nell’incendio di due fabbriche, una chimica e una tessile, a Dhaka, la capitale del Bangladesh, hanno riferito i vigili del fuoco. Il bilancio potrebbe però essere molto più alto.
L’incendio è divampato nel magazzino della fabbrica chimica e si è poi propagato a una vicina fabbrica tessile, ha dichiarato Tajul Islam Chowdhury, il capo dei pompieri.
Le operazioni di soccorso, a cui partecipano anche dei militari, sono proseguite il 15 ottobre.
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Tutti e sedici i corpi sono stati trovati nella fabbrica tessile, e il bilancio potrebbe essere molto più alto perché i soccorritori non hanno ancora avuto accesso a quella chimica.
Alcuni decessi potrebbero essere stati causati dall’inalazione di gas tossici sprigionati dall’incendo nella fabbrica chimica, ha dichiarato Chowdhury.
I familiari dei lavoratori che si trovavano all’interno delle due fabbriche hanno raggiunto il luogo del disastro, spesso brandendo foto dei loro cari.
Un’abitante di Dhaka, Tahmina Sharmin, 34 anni, ha riferito di aver sentito una forte esplosione prima di vedere le fiamme.
Esplosioni e incendi sono piuttosto frequenti nelle fabbriche e negli edifici del Bangladesh, paese in cui le norme di sicurezza sono spesso ignorate. Nel 2024 sono stati registrati più di 26.500 incidenti di questo tipo.
In molti casi le esplosioni sono causate da bombole di gas, climatizzatori o impianti elettrici difettosi.
Nel 2012 almeno 117 persone erano morte nell’incendio divampato in una fabbrica tessile alla periferia di Dhaka.