L’8 ottobre le autorità statunitensi hanno annunciato l’arresto di un uomo nell’ambito delle indagini sugli incendi mortali del gennaio scorso a Los Angeles. Si tratta di un autista Uber di 29 anni, sospettato di aver appiccato il rogo che ha devastato il quartiere Pacific Palisades.

L’uomo, Jonathan Rinderknecht, avrebbe appiccato un incendio la notte di Capodanno tra le montagne che sovrastano questa zona esclusiva della metropoli californiana, dove vivono molte celebrità.

È stato proprio questo primo incendio, che i pompieri pensavano di aver domato, a riaccendersi il 7 gennaio devastando il quartiere e una parte della località di Malibu.

Il cosiddetto “Palisades fire” ha causato la morte di dodici persone, su un totale di 31 che hanno perso la vita negli incendi a Los Angeles.

“L’incoscienza di una sola persona ha causato uno dei peggiori incendi che Los Angeles abbia mai conosciuto, provocando morte e distruzione a Pacific Palisades”, ha dichiarato il procuratore federale Bill Essayli, annunciando l’arresto.

Arrestato in Florida, Rinderknecht è un ex residente di Pacific Palisades, secondo gli inquirenti. La notte di Capodanno aveva accompagnato dei clienti nella zona in cui si è sviluppato l’incendio.

I dati di geolocalizzazione mostrano che si trovava ad appena dieci metri dall’incendio quando aveva cercato di chiamare i soccorsi, ha precisato Essayli.

Durante l’interrogatorio “ha mentito” sulla sua posizione esatta, ha aggiunto.

Gli inquirenti non hanno individuato un movente chiaro, ma hanno raccolto una serie di indizi inquietanti.

In particolare, nelle settimane precedenti Rinderknecht aveva generato con l’intelligenza artificiale un’immagine di una città in fiamme.

La sindaca di Los Angeles Karen Bass ha definito l’arresto “un passo importante per migliaia di californiani le cui vite sono state sconvolte”.

Los Angeles pubblicherà “a breve” un rapporto sull’operato dei pompieri durante la catastrofe, ha aggiunto.

La lentezza della risposta e il problema degli idranti vuoti o con pressione insufficiente sono ancora oggetto di polemiche in una città in piena ricostruzione, dove l’inquinamento generato dai roghi impedisce ad alcuni sfollati di tornare a casa.

Alimentati da raffiche di vento fino a 160 chilometri all’ora, gli incendi avevano distrutto migliaia di abitazioni.

Oltre all’incendio di Pacific Palisades, un secondo rogo, probabilmente causato da una linea elettrica difettosa del gestore Southern California Edison, aveva devastato il quartiere di periferia di Altadena, causando 19 morti.