L’8 settembre una donna australiana è stata condannata all’ergastolo, senza possibilità di liberazione condizionale per almeno 33 anni, per aver ucciso con funghi velenosi tre membri della sua famiglia acquisita. La sentenza chiude un caso che ha fatto scalpore in tutto il mondo.
“La sua totale mancanza di rimorso non fa che acuire il dolore delle vittime”, ha dichiarato il giudice Christopher Beale, della corte suprema dello stato di Victoria, annunciando la condanna di Erin Patterson, 50 anni. “La gravità delle sue azioni giustifica l’imposizione della pena massima”, ha aggiunto.
Patterson era stata riconosciuta colpevole a luglio dell’omicidio dei genitori e della zia di suo marito, nonché del tentato omicidio dello zio di suo marito.
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Il 29 luglio 2023 Patterson aveva preparato un pasto a base di filetto alla Wellington, una specialità della cucina inglese, e funghi velenosi Amanita phalloides per i suoceri Don e Gail Patterson, la sorella di lei Heather Wilkinson e il marito di quest’ultima Ian Wilkinson, un pastore battista.
La donna e il marito Simon Patterson erano separati da tempo. L’uomo era stato invitato, ma aveva rinunciato all’ultimo momento.
I suoceri e Heather Wilkinson erano morti pochi giorni dopo il pasto. Solo Ian Wilkinson era sopravvissuto dopo aver trascorso quasi due mesi in ospedale, ma ancora oggi ha seri problemi di salute legati all’avvelenamento.
Il fatto che i quattro ospiti di Patterson si fossero subito sentiti male, mentre lei era rimasta in buona salute, aveva alimentato i sospetti.
Secondo la procura, Patterson aveva invitato i suoi ospiti a pranzo dicendo di avere un cancro e di avere bisogno di consigli su come dirlo ai figli. In realtà la malattia non le è mai stata diagnosticata.
Tre tentativi di avvelenamento
Durante il processo Patterson ha negato di aver voluto uccidere i suoi familiari acquisiti e ha sostenuto la tesi dell’avvelenamento accidentale.
È però emerso che la donna aveva già cercato di avvelenare il marito tre volte tra il 2021 e il 2022.
Patterson avrà ventotto giorni di tempo per presentare ricorso contro la sua condanna.