Carola Rackete, l’attivista tedesca, comandante della Sea-Watch, che attraccò a Lampedusa con la sua nave umanitaria, nonostante i divieti del ministro dell’interno Matteo Salvini, ha annunciato le sue dimissioni da europarlamentare e dal gruppo parlamentare Die Linke-Left.

“Dopo un anno qui al parlamento europeo consegnerò il mio mandato per contribuire al rinnovo della sinistra”, ha annunciato sui suoi social network. “Fin dall’inizio per noi è stato importante rendere il mandato parlamentare il più collettivo possibile anche se non è formalmente previsto”, ha aggiunto.

“Per me personalmente significa potermi concentrare sulle azioni contro la crisi climatica”, ha sottolineato, ringraziando il partito che l’ha sostenuta.

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Carola Rackete, 37 anni, è diventata nota come comandante di una nave umanitaria dedicata al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Nel 2019 ha violato il blocco imposto dalle autorità italiane e ha attraccato a Lampedusa con la Sea-Watch 3 con a bordo 43 migranti.

Al suo attracco, il 29 giugno, venne inizialmente arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e resistenza a navi da guerra, oltre che accusata di aver “speronato” la motovedetta della guardia di finanza che le stava impedendo l’ormeggio. Il suo arresto non venne tuttavia convalidato dalla giudice per le indagini preliminari di Agrigento, nonostante la campagna mediatica molto ostile condotta da Salvini nei suoi confronti.

L’attivista ha spiegato all’Afp di essersi impegnata in politica “per necessità” per contrastare “la grave minaccia” alla democrazia rappresentata dai gruppi di estrema destra. Impegnata nella difesa del clima, Rackete è laureata in trasporto marittimo e gestione ambientale e ha partecipato a numerose spedizioni scientifiche nell’Artico e in Antartide.

È stata sostituita da Martin Günther, economista nato a Berlino Est nel 1982, che ha dichiarato di voler continuare “la lotta di Carola per la giustizia climatica”.