Il 17 aprile il primo ministro canadese Mark Carney, leader del Partito liberale, ha affrontato il suo avversario conservatore Pierre Poilievre nel secondo e ultimo dibattito in tv prima delle elezioni legislative anticipate del 28 aprile.

Il dibattito si è svolto in lingua inglese, mentre il primo, organizzato la sera prima, era stato in francese.

Carney, in testa nei sondaggi, ha dovuto difendersi dagli attacchi di Poilievre e degli altri due leader presenti, Jagmeet Singh del Nuovo partito democratico e Yves-Francois Blanchet del Blocco del Québec.

“Il rischio principale per la nostra economia è Donald Trump”, ha affermato Carney, 60 anni, che si è insediato poco più di un mese fa, dopo le dimissioni di Justin Trudeau.

“Ci difenderemo e rafforzeremo la nostra economia”, ha aggiunto, sottolineando che la sua esperienza di governatore della banca del Canada e della banca d’Inghilterra gli permetterà di affrontare al meglio la minaccia dei dazi doganali.

Poilievre, 45 anni, ha replicato che “la nostra economia è più debole che mai dopo dieci anni di governo del Partito liberale”.

“Abbiamo bisogno di un cambiamento e Carney rappresenta invece la continuità”, ha aggiunto, accusando il Partito liberale di aver dato “a Trump e agli Stati Uniti un quasi monopolio sulla nostra energia a causa del rifiuto di costruire oleodotti”.

Durante il dibattito Carney ha più volte riportato l’attenzione sul presidente statunitense.

“Trump vuole indebolirci per inglobarci, ma non glielo permetteremo”, ha affermato.

Il ritorno alla Casa Bianca di Trump, che ha moltiplicato gli attacchi all’economia e alla sovranità del Canada, ha rimescolato le carte della politica nazionale, mettendo in difficoltà il Partito conservatore.

Secondo un sondaggio recente, il Partito liberale è in testa con il 44 per cento delle intenzioni di voto, davanti al Partito conservatore (38 per cento), al Nuovo partito democratico (8 per cento) e al Blocco del Québec (6 per cento). Fino a pochi mesi fa i conservatori avevano un vantaggio di venti punti.

Secondo alcuni analisti politici, Poilievre sta pagando il fatto di essere considerato troppo vicino al presidente statunitense per stile e idee politiche, anche se ha più volte dichiarato di volere “tutto il contrario di Trump”.