Il 5 luglio il futuro primo ministro britannico Keir Starmer, leader del Labour, ha promesso un “rinnovamento nazionale” per il Regno Unito, in seguito alla schiacciante vittoria alle elezioni politiche del Partito laburista, tornato al potere dopo 14 anni di opposizione.
“Ce l’abbiamo fatta”, ha dichiarato trionfante l’ex avvocato, 61 anni, nelle prime ore del mattino, proprio mentre il suo partito si assicurava la maggioranza assoluta in parlamento.
“Il nostro compito non è altro che rinnovare le idee che tengono insieme il nostro paese, un rinnovamento nazionale”, ha dichiarato.
La netta vittoria elettorale premia il lavoro di un leader austero, spesso considerato privo di carisma. Da quando ha assunto la guida del Labour, nel 2020, ha cercato di rimodellare il partito, concentrandosi sull’economia e marginalizzando la corrente più di sinistra.
“Le vittorie elettorali non cadono dal cielo. Vengono conquistate nel modo più difficile, lottando duramente, e queste elezioni potevano essere vinte solo da un Labour trasformato”, ha insistito Starmer. “Il cambiamento comincia ora”.
La vittoria del Labour è in gran parte dovuta alla débâcle dei conservatori, arrivata dopo una serie di crisi e una campagna elettorale disastrosa. “Ora possiamo tornare a guardare avanti”, ha aggiunto Starmer, assicurando che metterà “la politica al servizio della gente”.
Ma il futuro premier ha anche avvertito che per il suo governo dovrà affrontare un “lavoro difficile, paziente e determinato” che comincerà “immediatamente”.
“Non posso promettervi che sarà facile. Non si può cambiare un paese premendo un pulsante”, ha affermato Starmer. Da tempo il Regno Unito soffre per la crisi dei servizi pubblici e per le ristrettezze del bilancio.
“Oggi cominciamo un nuovo capitolo, cominciamo uno sforzo per il cambiamento, una missione di rinnovamento nazionale. Cominciamo a ricostruire il nostro paese”, ha concluso.