Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Ti leggo da tanto! Sono un ragazzo ventenne per lo più etero, e ho una nuova fidanzata. Dico “per lo più” perché mi piace il bondage, e trovare uomini che volessero legarmi è sempre stato più facile che trovare donne. Però quest’estate a una festa ho conosciuto una ragazza, e abbiamo cominciato a uscire: lei è bellissima e intelligente e io le piaccio davvero tanto. Però del bondage non ne vuole sapere. E non le va che mi faccia legare al di fuori della nostra relazione. Ha detto che dovrei “smettere di essere kinky”, perché la mette a disagio il pensiero che io abbia esigenze sessuali che lei non può soddisfare. Inoltre non sopporta l’idea che io subisca “abusi da predatori”. Nessuno, fra i sei uomini e l’unica donna che mi hanno legato da che sono sessualmente attivo, era un “predatore”. Semmai sono stati tutti estremamente gentili con me, e non ho avuto altro che esperienze positive. Però la mia ragazza è rimasta profondamente turbata vedendo le mie foto di bondage (è stata lei a chiedermi di vederle quando abbiamo “messo in tavola le nostre carte kinky”, a tre mesi dall’inizio della relazione, come raccomandi tu).

So cosa stai per dirmi – che devo lasciarla – ma non è che le ragazze facciano proprio la fila per frequentarmi. Sono alto, magro e carino, con un’aria da sbarbatello che attira le attenzioni maschili ma smonta le donne (gli uomini gay ci rimangono male quando gli dico che sono etero, ma almeno mi credono; quando dico alle donne etero e bisessuali che sono etero, pensano che sia una bugia). L’ultima volta che ho avuto una ragazza è stato alle superiori, Dan, e sono proprio contento di avere per la prima volta una fidanzata da adulto. Non sarà facile trovarne un’altra a cui piaccio.

È uno di quei casi in cui devo accontentarmi? (“Per sistemarsi bisogna accontentarsi.” – Dan Savage) Le mie primissime fantasie sessuali includevano già il bondage. Non penso di aver mai avuto un orgasmo senza essere stato legato o almeno aver pensato di esserlo. Devo rinunciare al mio kink momentaneamente – o fingere di rinunciarci (ci penserò lo stesso) – nella speranza che col tempo la mia fidanzata cambi idea? Oppure devo lasciarla anche se probabilmente significherà restare solo per il resto dei miei giorni? A volte vorrei non essere così. Sinceramente la trovo una maledizione. È già abbastanza difficile trovare una ragazza a cui piaccio. Trovarne una a cui piaccia anche il bondage mi pare impossibile.

Thai American Bondage Boy

P.S. Ho solo ventiquattro anni ma valgo come vecchio lettore perché mia mamma mi ha detto di cominciare a leggerti quando ha trovato i porno che guardavo in rete a quattordici anni. Da allora ti leggo e ti ascolto sempre.

Lei è bellissima, è intelligente, e non fa per te: uscirci non è stato uno sbaglio, andava bene per l’estate, ma non va bene a lungo termine.

A ventiquattro anni, Tabb, sei troppo giovane per accontentarti di una che non rispetta le tue esigenze sessuali (ti prego di notare il “non rispetta”, che è diverso da “non soddisfa ogni tua esigenza sessuale”). Ma se pure tu ne avessi sessantaquattro, non dovresti accontentarti di una persona che ti umilia perché hai esigenze/interessi/kink che non può o non vuole soddisfare.

Da lettore di lunga data, avrai senz’altro presente il concetto di “prezzo d’ingresso”: dai partner sentimentali e sessuali non otteniamo tutto quello che vogliamo – alcune esigenze restano insoddisfatte, tutti hanno i loro lati fastidiosi, non esiste la compatibilità perfetta – e capire se vuoi stare insieme a una persona significa in ultima analisi decidere se sei disposto a pagare il prezzo d’ingresso. Tu sei un maniaco dell’ordine, lei invece è una sciattona: sei disposto a rimettere sempre tutto in ordine tu senza lamentarti (troppo), come prezzo da pagare per starci insieme? Tu sei patito di sesso anale o di bondage o di pissing o che ne so, lei no: sei disposto a rinunciare a una di queste cose, come prezzo da pagare per starci insieme?

Essere quello che rimette sempre tutto in ordine (il prezzo d’ingresso che pago per stare con mio marito) o rinunciare al sesso anale, al bondage o al pissing sono prezzi d’ingresso ragionevoli che una persona ragionevole può essere disposta a pagare per stare insieme a qualcuno che la rende felice in un sacco di altri modi o che soddisfa un sacco di altre esigenze. Ma quello che ti sta chiedendo, anzi che sta pretendendo, la tua fidanzata non è ragionevole. Non ti sta chiedendo di rinunciare a farti legare da lei, Tabb, cosa che potresti anche farti andare bene se ti fossero concessi altri sfoghi; ti sta chiedendo di infilare una mano nel tuo inconscio erotico e strapparne fuori i kink per la sua tranquillità psicologica. È una pretesa tanto irragionevole quanto irrispettosa, oltre che impossibile; è un prezzo che non solo non devi, ma che non puoi pagare (impossibile, appunto).

Detto questo, Tabb, al mondo esistono persone con dei kink che non mettono in pratica perché si sono innamorate di qualcuno che non li condivide e che vuole la monogamia. Ma c’è una differenza fra una partner che ti ama e dice: “Puoi esplorare questa sfera con la fantasia e i giochi in solitaria”, e una con manie di controllo che dice: “Devi estirpare questa cosa dal tuo immaginario erotico come fosse una specie di tumore”. La richiesta della partner che ti ama (“Sono disposta a fare spazio a questa cosa”) mostra rispetto per la tua autonomia erotica. Quella della maniaca del controllo (“Ti chiedo di uccidere questa parte di te”) non mostra alcun rispetto per la tua autonomia erotica e ti mette nella posizione insostenibile di dover mentire alla tua partner per il resto dei tuoi giorni. E dato che non esiste chemioterapia che curi i kink – sono incurabili – ti farai beccare di nuovo a guardare porno di bondage, Tabb, e la tua tremenda fidanzata non sarà comprensiva come la tua meravigliosa mamma.

Ora, potresti giocartela sulla distanza – dicendo alla tua ragazza quello che vuole sentirsi dire e sperare che un giorno cambi idea – e agli eventi kinky io ho incontrato gente (entusiasta) che kinky non era finché non si è innamorata di qualcuno che lo era, e pian piano si è fatta tirare dentro. Però si trattava di persone vanilla (o ex vanilla) che avevano dato ai partner kinky il permesso di godere ed esplorare per conto proprio; non di persone che pretendevano dai partner l’amputazione forzata dei kink.

Infine, Tabb, in questo momento ti stai ripetendo che questa ragazza è stata un colpo di fortuna e che è l’unica carina che riuscirai mai a trovare. Perché non pensare che invece hai svoltato? Potresti dirti che finalmente hai raggiunto la tua forma fisica definitiva o le fattezze del viso definitive e che di colpo attiri anche le attenzioni femminili, e questa ragazza ne è la prova. Ma invece di raccontarti una storia che ti tira su (“Questa ragazza è la prova che posso averne altre!”) te ne stai raccontando una che ti butta giù (“È l’unica ragazza che potrò mai avere”). Buttarsi giù invece di tirarsi su è una scelta, Tabb, ed è una scelta da fessi.

P.s. Sei un uomo adulto e vaccinato. Entra nella scena kinky del posto in cui vivi. Continua a frequentare le feste vanilla, dove incontrerai donne forse kinky o forse no, e intanto partecipa a eventi dove incontrerai donne sicuramente kinky. Forse è il caso che impari anche a cambiare ruolo, Tabb, perché la maggior parte delle donne amanti del bondage sono sub. Una donna patita di bondage come te – e ce ne sono, credimi – non ti chiederà di “smettere di essere kinky”. E ci sono molte più probabilità che ti dia il permesso di appagare le tue esigenze di sottomissione altrove, se non può farlo lei (tu e la tua fidanzata sub potete andare alle feste in cui si gioca, farvi legare insieme e pensare a quanto cazzo sarebbe divertente!).

P.p.s. Sentirti dire che vorresti non essere kinky mi ha fatto male al cuore, Tabb, perché mi ha ricordato di quando, a quattordici anni, avrei voluto non essere gay. Il brutto è arrivato tutto insieme (genitori delusi, amici persi, solitudine devastante) e il bello ci ha messo tanto ad arrivare che credevo non sarebbe arrivato mai. Ma quando avevo qualche anno più di quanti ne hai tu oggi, Tabb, ho capito che avevo preso strade e fatto cose che non avrei mai preso e fatto se non fossi stato gay. Mi rendo conto che le esperienze di un ragazzo gay e quelle di un ragazzo etero kinky non sono la stessa cosa, ma più ti esporrai, più gente incontrerai, e prima riuscirai a vedere tutte le belle cose, persone ed esperienze che il kink ha portato nella tua vita. Ti farà scoprire luoghi e gente che non avresti conosciuto se non fossi stato kinky. E se sei fortunato, Tabb, un giorno sarai con qualcuno che ami e che ti ama interamente, qualcuno che non avresti incontrato se non vi foste trovati insieme a quel workshop di shibari o se non fossi stato appeso in quel dungeon quando è entrata lei. E a quel punto guarderai lei e la vostra vita insieme e penserai: “Porca miseria, per tutto questo devo ringraziare il bondage.”

P.p.p.s. Manda tanti cari saluti alla tua mamma.

P.p.p.p.s. In caso non fossi stato chiaro: molla la tua fidanzata, cazzo.

***

Francesca Ghermandi

Ti leggo da tanto, Dan. Sono un uomo cisgender, felicemente sposato con una donna stupenda da più di vent’anni. Probabilmente mi colloco a 2-3 sullascala Kinsey (e la cosa non mi crea alcun problema), e ho concluso che è proprio ora che io succhi un paio di cazzi finché sono ancora abbastanza attraente per farlo con piena soddisfazione altrui. Non ho proprio bisogno di elaborare ulteriormente la questione e capisco l’importanza di informare in anticipo mia moglie, e scendere a patti con i suoi limiti in fatto di salute sessuale eccetera. Quello che vorrei ricevere da te è un consiglio pratico sul modo migliore per avere una bella prima esperienza.

Vivo in una grande città con una vasta gamma di opzioni – bar, spa, sex club, app eccetera – e mi pare che ciascuna di queste conduca a esperienze diverse. Credo nel valore dell’intesa dal vivo, quindi sarei propenso a individuare qualcuno in spazi fisici. D’altra parte, però, sembra che oggi tutti si trovino in rete. A me piace anche socializzare e scambiare qualche battuta, ma trovo eccitante l’idea di un sex club gay o di una sauna, dove mi pare di capire non si chiacchiera molto. I cazzi si succhiano senza preservativo e sospetto di essere uno a cui piace ingoiare più che sputare, perciò quello delle infezioni a trasmissione sessuale è un rischio inevitabile. Qual è il modo migliore per gestire questo rischio e proteggere la salute di mia moglie? Aspetto i tuoi consigli da addetto ai lavori.

Cocksucking Rookie Asking For Tips

Se vuoi subito del cazzo, Craft, corri a una sauna o in un sex club, oppure vai su Sniffies, l’app per i sex party casalinghi improvvisati, e poi vai a una sauna o a una festa in un locale o in una casa privata. Se c’è un cazzo che vuoi succhiare, succhialo. Se non c’è, allora niente. Meglio aspettare qualcuno da cui sei attratto davvero che avviare la tua carriera di pompinaro con un cazzo che ti è più o meno indifferente.

E rilassati. Non importa a nessuno se è la tua “prima volta”: le saune e i sex club traboccano di uomini a ogni livello di esperienza, e hai ragione, in quei posti non si chiacchiera molto. Perciò non dovrai annunciarti come novellino né spiegare cosa ci fai lì. Dovrai solo essere educato, amichevole e avere una buona igiene, proprio come faresti a qualunque altra festa. Se vai su Grindr per cercare un incontro a due, potresti specificare che è la tua prima volta, cosa che eccita moltissimo certi uomini.

Quanto ai rischi: se ti limiti a succhiare cazzi (e non li prendi nel culo), non devi cominciare la Prep, un farmaco che si prende ogni giorno e che protegge gli uomini gay e bisessuali dall’hiv. La trasmissione dell’hiv per via orale è estremamente rara, anche per chi ingoia. Però il sesso orale è un ottimo modo per contrarre la gonorrea, la clamidia e la sifilide, Craft, quindi per proteggere tua moglie (e te stesso) dovrai…

  1. Prendere la doxypep. Sono 200 milligrammi di doxiciclina da assumere entro 72 ore da un incontro a rischio, come in pratica va considerato qualunque incontro sessuale che avvenga in una sauna o in un sex club. L’assunzione di doxypep riduce drasticamente il rischio di contrarre infezioni a trasmissione sessuale di natura batterica.

  2. Farti regolarmente i test. Se sei sessualmente attivo con più di un partner dovresti fare i controlli ogni tre mesi. E non aspettare l’arrivo di sintomi, perché molte infezioni a trasmissione sessuale sono asintomatiche, e potresti trasmetterle (a tua moglie o a qualche bel tipo su Sniffies) senza renderti conto di essere infetto.

  3. Parla di questa roba con tua moglie, a lungo. Se lei dice “il sesso orale lo fai con il preservativo”, allora obbedisci (anche se sospetto che sarà più preoccupata del preservativo se a un certo punto ha intenzione di fare sesso anale). E se vuoi solo succhiare un cazzo ogni tanto, potresti prendere la doxypep e poi aspettare qualche settimana – facendo i test – prima di scopare di nuovo con lei. Ciò non significa che non puoi appagare le esigenze sessuali di tua moglie (vibratori, toys da inserzione, rapporti non penetrativi) mentre aspetti il via libera.

Infine, il primo pompino che farai probabilmente ti piacerà, ma difficilmente sarà il massimo – magari sarà discreto, ma non sarà fantastico – perché le prime esperienze sono di rado spettacolari. È più facile superare le aspettative se le tieni basse, Craft, perciò non pretendere troppo da te stesso (o dal primo uomo a cui lo succhierai) in termini di prestazioni. Goditela e basta. Poi torna a raccontarci com’è andata.

(Traduzione di Francesco Graziosi)

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