Internazionale dedica l’ultimo numero dell’anno alla narrativa di un paese. È un’iniziativa talmente lodevole che non potevo rifiutare l’invito. Ci sono tanti ottimi scrittori in Cina e innumerevoli meravigliosi racconti. Per ragioni di spazio, ho selezionato otto storie, concentrandomi sugli autori che conosco meglio. Zhang Huiwen è l’unica che non ho mai incontrato, ma ci scriviamo spesso. I criteri a cui mi sono ispirato per la selezione sono la varietà di stile e contenuto, e la potenza. Una potenza che riverbera anche nel lavoro fotografico di Zhou Pinglang, Hu Line, e nella graphic novel di Zuo Ma, I coleotteri e la bambina.

Comincio con il presentare le signore.

Wang Anyi era una scrittrice di successo già trentotto anni fa, quando io ho cominciato a scrivere. E in tutti questi anni si è conquistata la stima crescente di lettori e colleghi. Vicini di casa rappresenta appieno le atmosfere della sua scrittura. La voce narrante descrive con minuzia gli odori che dalla canna fumaria entrano nel suo tinello e nel salotto. Nel racconto non compare nessun vicino in carne e ossa, solo gli odori delle loro cucine, attraverso i quali l’autrice ci descrive i loro gusti e le loro abitudini. Shanghai e il suo caos rimangono sullo sfondo, eppure Wang Anyi ci regala uno splendido affresco immateriale della città e dei suoi abitanti.

Il bimbo di cristallo è la prima cosa che ho letto di Zhang Huiwen, più di dieci anni fa. Mi scosse nel profondo, mi dissi che ero in presenza di una scrittrice eccezionale. Rileggendolo ho pianto di commozione. In un villaggio nasce un bambino di cristallo: la reazione dei genitori e i pensieri della gente del posto sono struggenti. Zhang Huiwen affida la sua immaginazione sfrenata ai dettagli realistici del quotidiano.

In ricordo di Jin Zhi di Jin Renshun è una storia molto attuale. L’autrice vive a Changchun, nel nordest della Cina, e il racconto parla dei giovani di questa città, una come tante. L’abilità di Jin Renshun nel costruire i personaggi e i dialoghi mi hanno convinto a includerla nella rosa.

E ora passiamo ai signori. Su Tong e Ge Fei hanno cominciato la loro carriera con me, siamo cresciuti insieme. La barca di Fu San è il racconto più lungo di questa raccolta. Sullo sfondo c’è la città di Suzhou, poco dopo la fine della rivoluzione culturale: Chen Suzhen compra un’anguria acerba, il figlio litiga con il venditore e finisce per accoltellarlo. Su Tong non descrive né la lite né l’uccisione di Fu San, per lui sono un pretesto per raccontare un mondo e un’epoca, di cui ci consegna un ritratto magistrale.

Il fiore anello è un racconto sociale, in cui si sovrappongono tre fili narrativi: una giornalista che va a intervistare un fantomatico stupratore assassino, il suo incontro con un bambino e la sua relazione ambigua con il caporedattore. Con uno stile nitido e misurato e un controllo sapiente della struttura narrativa Ge Fei fa confluire tre storie apparentemente scollegate in un’unica narrazione, facendoci percepire l’assurdità e la rovina della società in cui viviamo.

Bi Feiyu è uno scultore di parole. Al centro della sua scrittura ci sono i personaggi. Altri autori li disseminano lungo la storia, lui ne fa il punto di partenza. L’ultima finzione è un perfetto esempio del suo stile. Le figure del nonno e del padre sono tratteggiate con una tale cura dei dettagli che non sembrano uscire da una penna, tantomeno da una tastiera. Sono scolpite con lo scalpello, colpo dopo colpo.

Nessuna così bella è ambientato nel 1976, all’epoca del terremoto di Tangshan. Dong Xi, l’autore, è di Nanchino, che si trova a più di 2.500 chilometri di distanza. È venuto a conoscenza di questa storia grazie al passaparola e la sua fantasia si è accesa, spingendolo a scrivere un intenso racconto di amore non corrisposto. Nelle descrizioni della bellissima protagonista la sua penna vibra della speranza tipica della giovinezza, per farsi tragica e potente nella rappresentazione dei sopravvissuti che si fanno strada tra le macerie per correre verso l’aereo che Mao Zedong ha inviato in loro soccorso.

Shuang Xuetao è il più giovane del gruppo. È cresciuto a Shenyang, nel nordest del paese, in una regione storicamente industriale che dal 1978, con le riforme volute da Deng Xiaoping, ha subìto un lento declino. La narrativa di Shuang Xuetao ha il sapore della sua terra. Il pugnale doppio è una favola decadente e molto originale. Il testo trasuda realismo, eppure tra le righe aleggia un’avvincente magia.

Sono felice di aver curato questo numero e sono grato agli autori di aver accolto il mio invito. Spero che con queste storie i lettori italiani possano incontrare la Cina, del passato e del presente, la sua vitalità e, soprattutto, la sua letteratura. ◆ Traduzione di Silvia Pozzi.

I racconti di questo numero sono stati scelti dallo scrittore cinese Yu Hua. Il suo ultimo libro uscito in Italia è Mao Zedong è arrabbiato (Feltrinelli 2018).

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Questo articolo è uscito sul numero 1390 di Internazionale, a pagina 11. Compra questo numero | Abbonati