I tailandesi chiamano Chiang Mai la “rosa del nord”. La quinta città del paese è all’altezza di questo nome. A differenza di Bangkok, qui la vita è tranquilla, gli edifici non svettano fino a toccare il cielo, il paesaggio è dominato da templi secolari e la natura è ancora intatta.
Il re Mangrai la costruì nel 1296 ai piedi del monte Doi Suthep e la chiamò “Città nuova”. In seguito entrò a far parte del regno di Lanna, nel 1556 passò ai burmesi, la popolazione che abitava l’area dell’attuale Birmania, e tornò a far parte della Thailandia nel 1775, quando fu riconquistata dal re Taksin.
Oggi Chiang Mai è una città moderna che si estende oltre le sue antiche mura. Fuori del centro storico, a est, è nato un quartiere molto vivace che ospita la maggior parte dei negozi, dei ristoranti, dei bar e degli alberghi di lusso della città. Mentre a ovest c’è la Nimmanhaemin road, una via piena di caffetterie e ristoranti moderni.
Nel centro storico è proibito costruire nuovi edifici e molte zone sono pedonali. Le fortificazioni sono state restaurate e il fossato che circonda la città vecchia è stato ripulito.
I dintorni di Chiang Mai offrono paesaggi meravigliosi e si potrebbero trascorrere anche due settimane in città facendo ogni giorno una gita diversa. La campagna è ad appena mezz’ora d’auto e poi comincia la giungla, molto amata dagli escursionisti perché è ricca di fauna selvatica
Il mercato della domenica sera, all’ombra della porta Tha Phae, è uno dei tanti posti dove fare ottimi acquisti. Ogni domenica il “walking street” trasforma le vie del centro storico in un enorme mercato a cielo aperto. Poco più a sud della città vecchia, quello di Wua Lai è un altro mercato settimanale, che si tiene il sabato. Chiang Mai ha le migliori librerie della Thailandia, soprattutto se si cercano libri usati. Inoltre negli ultimi anni è emersa una scena musicale interessante.
Il fossato
La principale sfida della città è la qualità dell’aria, soprattutto nella stagione secca (da marzo a maggio) quando nel nord della Thailandia, in Birmania e in Laos si bruciano le stoppie per preparare la semina dei campi. A questo si aggiungono le emissioni del traffico e le polveri dei cantieri edili.
Il centro di Chiang Mai è relativamente piccolo: si estende per quattro chilometri quadrati, è circondato da un fossato ed è l’area più tranquilla della città, perfetto per una passeggiata. Dentro le mura si trovano alcuni dei trecento templi buddisti della città, particolarmente importanti dal punto di vista storico. Quello di Wat Chiang Man, nel versante nordorientale, fu costruito nel 1297 ed è il più antico di tutti, come mostra una stele davanti alla sala delle preghiere che fa riferimento alla fondazione di Chiang Mai. Nel tempio è conservata anche una coppia di immagini sacre che risale a mille anni fa.
Wat Phra Singh si trova invece nella zona occidentale. Il tempio è stato costruito nel 1345 dal re Pha Yu, che fece tumulare le ceneri del padre in un chedi (un monumento funerario). In un edificio a sinistra del corpo principale del tempio, decorato da affreschi, c’è la statua sacra di bronzo del Budda di Phra Singh. Nel 1400 la portò qui Saen Muang Ma, il nono re della città, trasferendola da Chiang Rai, una provincia a nord.
Il tempio probabilmente più famoso, Wat Chedi Luang, nel centro della città vecchia, fu costruito nel 1401 con un chedi alto ottantasei metri. Nel 1454 un terremoto distrusse parzialmente il chedi, di cui restarono in piedi solo sessanta metri. È rimasto così fino al 1992, quando fu restaurato.
Una visita a Chiang Mai non può dirsi completa senza aver provato il khao soi, una zuppa piccante di noodle con spaghetti secchi croccanti e pollo, a volte servita con manzo o maiale. Ne esiste anche una versione vegetariana con il tofu. Uno dei locali più popolari è Khao Soi Khun Yai, nella città vecchia. Il posto perfetto per una sosta a pranzo.
Musica dal vivo
Il regno di Lanna dominò la Thailandia settentrionale dal 1200 al 1700 e alcuni musei raccontano questo periodo della storia tailandese. Il Lanna folklife centre, ospitato in un ex tribunale del 1935 meravigliosamente restaurato, espone arte buddista e ricrea la vita dei villaggi tradizionali con alcune ricostruzioni a grandezza naturale.
Nello stesso edificio, la Chiang Mai house of photography espone una collezione d’immagini di fotografi locali che documentano la storia della città. Il Chiang Mai historical centre ripercorre la storia della provincia di Chiang Mai, mentre il Chiang Mai city arts and culture centre presenta ai visitatori la drammatica storia della città.
Sulla Tha Phae road, vicino all’imponente porta Tha Phae, c’è il ristorante Kiti Panit, aperto in una bellissima residenza del novecento, che un tempo fu il primo emporio della città. È inserito nella guida Michelin e offre un’eccellente cucina locale a prezzi ragionevoli. Un buon indirizzo per una cena memorabile. A pochi passi da lì c’è un grande mercato notturno, pieno di birrerie all’aperto dove trovare cibo, bevande e musica dal vivo fino a tarda notte, oltre a centinaia di bancarelle di souvenir e abbigliamento. Si estende parallelamente al fiume Ping, lungo la Chang Khlan road, a est della città vecchia.
Se il tempo è bello vale la pena di fare una gita fino a Doi Suthep, un punto panoramico a 1.676 metri di altitudine a una quindicina di chilometri. La vista sulla città è mozzafiato e il Wat Phra That Doi Suthep, il tempio che si trova sulla cima, è apprezzato sia dalla gente del posto sia dai turisti. Intorno si estende il parco nazionale, con una foresta che ospita trecento specie di uccelli. Una meta popolare anche per chi ama la mountain bike.
Tornando da lì verso la città si incontra il primo zoo della Thailandia, inaugurato nel 1977, dove vive anche un panda prestato dalla Cina. Sempre sulla via del ritorno c’è il tempio Wat Suan Dok, famoso per i suoi numerosi chedi bianchi. Qui i visitatori possono chiacchierare con i monaci e approfondire la conoscenza del buddismo.
A nord del tempio c’è il quartiere di Nimmanhaemin. Ristoranti e bar si contendono un pubblico giovane, tailandese e straniero. Il ristorante Huen Men Jai, anch’esso nella guida Michelin, serve cucina della Thailandia del nord in una tradizionale casa Lanna e offre un menù con un giusto equilibrio di piatti classici e specialità settentrionali meno note.
Il parco pubblico di Buak Hard è l’unico spazio verde nella città vecchia e anche un luogo che con i suoi giochi per bambini e con fontane offre alle famiglie un po’ di tregua da templi e mercati.
Nella città vecchia ci sono molte possibilità per fare compere, compresi i vari mercati notturni. The Lost bookshop, a due passi da porta Tha Phae, è forse la migliore libreria di libri usati della Thailandia, con un’ampia selezione in diverse lingue, su ogni argomento immaginabile.
Per chi ama cenare con la musica dal vivo, Huan Soontaree è un’esperienza imperdibile. Si trova vicino alla città vecchia, lungo il fiume Ping, e appartiene a Soontaree Wechanon, la cantante folk più famosa della Thailandia settentrionale. Il cibo è buono e Soontaree si esibisce diverse volte alla settimana. Sul palco si alternano sua figlia Lanna Commins e altri artisti folk del nord.
Si può concludere la serata al North gate jazz co-op, uno storico locale di musica dal vivo, apprezzato sia dalla gente del posto sia dagli stranieri. Formazioni jazz e gruppi rock si sfidano in serate a microfoni aperti, dove possono esibirsi artisti e principianti. L’ingresso è gratuito e le bevande sono convenienti. ◆ nv
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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 72. Compra questo numero | Abbonati