Vi è mai capitato di pensare a una persona diversa dal vostro partner mentre fate l’amore? Che questo pensiero si sia insinuato nella vostra mente o invece lo abbiate rievocato apposta per eccitarvi di più, la cosa potrebbe avervi turbato, o magari vi ha fatto sentire in colpa. Sappiate però che è molto comune e che è facile trovare persone che hanno avuto la stessa esperienza.
Louise ha 34 anni, conduce podcast e non si sente affatto in colpa per le fantasie che le vengono in mente mentre fa sesso con il suo partner. La prima volta che le è capitato, quest’ultimo le stava praticando un cunnilingus. Si è sorpresa a ripensare a un uomo che aveva incontrato a una festa. Avevano parlato e lei si era sentita attratta da lui. Ha quindi ripensato al loro flirt: “Rivedevo il suo sguardo su di me, quel suo modo di sorridere. Non c’era stato niente di fisico, ma una notte l’ho sognato e sono accadute un sacco di cose!”.
Quando è successo non ne ha parlato con il compagno per paura di ferirlo, anche se secondo lei questo non mette affatto in discussione la loro relazione o attrazione. “Non posso dire che non fosse strano, perché lo era, ma in fondo credo sia sano che pensieri di questo tipo possano nutrire il mio desiderio”. In seguito Louise ha visualizzato anche il personaggio di Jamie Fraser della serie Outlander, interpretato dall’attore Sam Heughan. “È scolpito come un dio greco. All’epoca ero incinta e gli ormoni aumentavano la mia libido”, contestualizza. “Stavo facendo sesso con il mio ragazzo. Ho chiuso gli occhi e l’immagine di quell’attore si è incollata sulla mia retina senza che io potessi fare nulla. Lo vedevo nudo e sostituiva il mio partner che in quel momento si stava occupando di me. È stato davvero eccitante”.
Lei e il suo compagno stanno insieme da sette anni, adesso si sente abbastanza a suo agio da parlargliene e ne ridono insieme. Per Louise queste fantasie non sono un problema per la coppia, e non le considera un inganno nella maniera più assoluta. “Penso che si possa essere eccitati da altre persone e non mi sento a disagio nel provare queste sensazioni. Credo che aiutino a esaltare il desiderio, che io poi reindirizzo nella relazione. Anche se so che può sembrare strano fantasticare su un altro uomo mentre faccio sesso”.
Lista della spesa
La neuroscienziata e sessuologa Aurore Malet-Karas spiega che non c’è da preoccuparsi: essere attraversati da pensieri di ogni sorta durante i rapporti sessuali, comprese le fantasie, è frequente e normale. L’autrice di Cerveau, sexe et amour (2024) distingue due tipi di pensieri, quelli “intrusivi” e quelli che si rievocano per la propria eccitazione. Il primo caso, l’irruzione di immagini sessuali esterne, può turbare alcune persone. “Per esempio si può ripensare a un ex o una ex perché si sta facendo qualcosa che ce li ricorda. Alcune persone possono innervosirsi o sentirsi in colpa. Però è difficile per il cervello restare concentrato su una cosa sola, è normale passare da un pensiero all’altro. Lo si vede quando si prova a praticare la meditazione”. È proprio a causa di questo flusso permanente di pensieri che durante il sesso può venirci in mente, senza volerlo, la lista della spesa o una pratica amministrativa. E può accadere anche con ricordi o immagini eccitanti.
Nel secondo caso le persone pensano a qualcun altro per amplificare o mantenere il loro desiderio. La sessuologa osserva che tra i suoi pazienti questo capita in particolare ad alcuni uomini che pensano alla loro partner in altre posizioni o anche ad altre donne, attraverso visualizzazioni mentali che li aiutano a mantenere l’erezione. “Alcuni mettono in scena un’altra situazione nella loro testa, forse perché hanno paura di perdere l’erezione, o anche solo per eccitarsi”. Per Malet-Karas è un buon metodo che può contribuire ad aumentare il piacere, a patto che non avvenga in modo sistematico e non sia associato all’ansia.
A Fabio (nome di fantasia), che vive nella cittadina svizzera di Vevey e ha 48 anni, è capitato di pensare a una collega o a un’attrice mentre faceva l’amore con la sua compagna. Per esempio a Juliette Binoche nel film L’insostenibile leggerezza dell’essere oppure a Liv Tyler: “È il tipo di donna per la quale provo attrazione”, dice. “Posso anche rivivere nella mente una scena di un film o di un racconto erotico. Questo fa aumentare l’eccitazione e il piacere in modo esponenziale”.
Fabio spiega di averlo fatto spesso nei primi anni della sua relazione, quando lui e la sua compagna avevano un ritmo sessuale sostenuto, per mantenere l’erezione e poter avere più rapporti di seguito. Oggi capita di meno, perché la loro sessualità si è diradata e la penetrazione è diventata meno centrale: “Ora è meno grave se l’erezione non dura e non è potente come prima”, spiega. “Penso a vivere il momento e presto più attenzione a quello che accade. Ho meno bisogno di altri stimoli. Può bastare lo sguardo della mia compagna, il suo odore, il suo tocco. Ma ciò non toglie che quei pensieri possano tornare, e non penso di dovermi autocensurare”.
Alcuni studi in ambito neuroscientifico dimostrano che il semplice fatto di pensare a un’azione stimola regioni cerebrali vicine a quelle che si attivano per compiere l’azione stessa. Secondo Malet-Karas la stimolazione di queste regioni amplifica la risposta fisica. “Del resto per molte persone la stimolazione fisica non basta a provocare l’orgasmo”, sottolinea. “Deve essere accompagnata da un’eccitazione psicologica o mentale”.
Non c’è dunque da stupirsi se le persone fanno ricorso a pensieri di questo tipo per provare piacere, come capita a Camilla, una regista di 28 anni. Per lei questo avviene in un miscuglio d’imbarazzo ed estasi. Da qualche tempo pensa spesso agli uomini con cui ha avuto delle avventure mentre fa sesso con il suo compagno. “Stiamo insieme da sei anni e dal punto di vista sessuale le cose vanno benissimo. Ma qualche volta l’ho tradito con uomini con cui avevo un’intesa sessuale e quelle immagini mi restano in testa”, confida. “Mi è capitato di chiudere gli occhi e immaginarne uno al posto del mio ragazzo. Per poco non dicevo il suo nome”.
Questa situazione la stressa e la fa stare male, ma al tempo stesso le permette di godere tutte le volte. “Queste immagini arrivano nel mio cervello senza che io ne abbia coscienza. Ma poiché mi provocano piacere, finisco per rievocarle, dicendomi al tempo stesso che non dovrei farlo”, racconta. “È inquietante, ma è grazie a questi pensieri che riesco a provare così tanto piacere”. ◆ gim
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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati