I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

Fu breve la guerra combattuta dall’ufficiale degli alpini Ottone Menato. Nel dicembre 1940 fu catturato dagli inglesi in Libia e ne seguì una lunga prigionia, prima in Egitto e poi in India. Era un destino comune a tanti: durante la seconda guerra mondiale furono un milione i soldati italiani imprigionati dagli alleati. Ma Menato affrontò questa situazione in modo fuori dal comune. Organizzò ben tre fughe rocambolesche. La prima lo portò in un viaggio lungo tutta la penisola araba, la seconda lo vide attraversare il sud dell’India, la terza invece ebbe luogo nel profondo nord del paese, alle pendici dell’Himalaya. Nel suo libro Il fuggitivo il giornalista e saggista Carlo Pizzati ci racconta la storia avventurosa del suo prozio. Lo fa con uno sguardo particolare. Da anni infatti Pizzati vive in India e si è messo sulle tracce di Ottone Menato, seguendone i percorsi. Riesce così a offrirci un bellissimo confronto tra l’India di ottant’anni fa e quella attuale raccontandoci non solo la storia di Menato ma anche il radicale cambiamento che hanno subìto i luoghi toccati dallo zio nelle sue fughe (e anche nelle sue prigionie). È un libro che, volgendo lo sguardo al presente e al passato, riesce a parlare con intensità sia del suo protagonista sia del paese in cui fu tenuto prigioniero. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1638 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati