I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

Francesco Careri è architetto e professore universitario. Ma chi vuole frequentare i suoi seminari ha bisogno soprattutto di un paio di scarpe buone. A Careri infatti interessa scoprire la città – nel suo caso Roma – con occhi nuovi, rivolti agli “scarti”, alle vaste zone tra un quartiere e l’altro, alle fabbriche e ai magazzini dismessi, agli insediamenti informali di rom e migranti. Ha percorso, sia con il gruppo Stalker sia con i suoi studenti, centinaia di chilometri in quegli angoli di Roma dimenticati da tutti o quasi. In Camminare e fermarsi, che raggruppa alcuni suoi saggi degli ultimi trent’anni accompagnati da foto e illustrazioni, fornisce una bella sintesi del suo approccio che si può dire a tutti gli effetti pasoliniano. Non vuole solo osservare, ma anche cambiare e migliorare, nell’interesse delle persone spinte ai margini della metropoli. Ha ideato una casa (dai costi bassissimi) nel campo rom Casilino 900 e porta avanti come uno dei responsabili della progettazione la conversione del Porto fluviale, ex caserma occupata, in un edificio dotato di appartamenti per i circa 150 occupanti, così come porta avanti la riqualificazione di Corviale, quel “serpentone” di cemento lungo un chilometro un tempo sinonimo di degrado. E lo fa sempre allo stesso modo: non “per” gli emarginati ma con loro. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati