Dopo il cessate il fuoco con Israele deciso dagli Stati Uniti, il 23 giugno il parlamento iraniano ha approvato un piano per inasprire le pene per “chi collabora con Israele e i paesi ostili contro la sicurezza e gli interessi nazionali”.
Alireza Salimi, esponente del comitato di controllo del parlamento, ha affermato che “qualsiasi attività o azione di spionaggio o di intelligence” a vantaggio di Israele, Stati Uniti e altri paesi potrebbe essere considerata un caso di “corruzione sulla terra”, un reato contro la morale islamica che comporta la pena di morte. La proposta prende di mira anche persone che hanno a che fare con armi “che possono uccidere o creare caos e terrore”, e chi riceve denaro, beni o criptovalute in cambio di servizi a stati nemici. Asghar Jahangir, portavoce della magistratura, ha dichiarato in tv che la legge in vigore è troppo vaga e potrebbe non contemplare le forme di spionaggio che l’Iran subisce in questo momento.
A Urmia, una città nella provincia dell’Azerbaigian occidentale, vicino al confine con l’Iraq e la Turchia, il 25 giugno le autorità hanno eseguito le condanne a morte di tre iraniani accusati di collaborare con Israele. Erano stati condannati per moharebeh (guerra contro dio) e corruzione sulla terra, dopo essere stati accusati di aver trasportato oltre confine alcune apparecchiature usate per uccidere funzionari iraniani.
◆ Il 29 giugno 2025 le autorità iraniane hanno pubblicato il bilancio delle vittime del bombardamento compiuto il 23 giugno dall’aviazione israeliana sul carcere di Evin, a Teheran, dove sono detenuti molti prigionieri politici e dissidenti. Sono morte almeno 71 persone, tra cui detenuti, alcuni loro familiari e personale amministrativo. Il bilancio è stato confermato da alcuni gruppi per la difesa dei diritti umani, tra cui Human rights activists in Iran. Secondo l’ong con sede negli Stati Uniti, tra le vittime due erano detenuti e 35 membri del personale. Associated Press
Impaurire la popolazione
Dall’inizio della guerra, il 13 giugno, l’Iran ha eseguito le condanne a morte di altri tre uomini, in tre casi separati legati allo spionaggio per Israele. Più di seicento persone sono state uccise dagli attacchi israeliani in Iran durante il conflitto. Molti – in particolare quelli della prima notte, in cui sono morti diversi comandanti militari – sono legati a operazioni di spionaggio israeliane. Secondo i mezzi d’informazione locali, nei dodici giorni di guerra sono state arrestate almeno settecento persone nel paese.
Amnesty international ha dichiarato che i processi lampo e le esecuzioni delle persone arrestate per presunta collaborazione con Israele “mostrano che le autorità iraniane stanno usando strumentalmente la pena di morte come arma per mantenere il controllo e impaurire la popolazione iraniana”.
Le autorità stanno anche colpendo le attività online considerate favorevoli a Israele o agli Stati Uniti. Alcuni utenti hanno ricevuto un messaggio dall’ufficio di prevenzione del crimine, in cui si comunicava che è un reato associarsi o seguire account affiliati a Israele.
L’agenzia di stampa statale Fars news il 25 giugno ha riferito che il parlamento ha approvato la bozza di un piano che criminalizza il possesso di droni senza licenza. I parlamentari hanno anche approvato un progetto per sospendere la collaborazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che secondo le autorità iraniane avrebbe creato le condizioni per il lancio degli attacchi statunitensi e israeliani contro gli impianti nucleari iraniani. ◆ fdl
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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati