John Object è un musicista di Kiev specializzato nel genere “anti-club”. La sua peculiarità è campionare suoni del corpo umano, amplificarli e trasformali in brani di musica elettronica dal ritmo irregolare. Oggi la sua biografia dice “attualmente bombardato dai russi. Morte a Putin”. Dj John Object è il nome d’arte di Timur, ragazzo trentenne che dopo l’invasione dell’Ucraina è stato costretto a lasciare a casa gli strumenti e partire per il fronte. L’arruolamento ha cambiato tutte le sue abitudini, compreso il rapporto con i suoni che lo circondano, che ha continuato a registrare con l’iPhone. A centinaia di chilometri di distanza, la documentarista Cicely Fell tesse un diario prezioso fatto dei suoni, della musica e delle note vocali registrate da Timur. Non si lascia tentare dal racconto del dramma della guerra, ma descrive in maniera coerente come un evento totalizzante può cambiare il rapporto tra un musicista e la sua arte, che smette di essere una passione accessoria e diventa l’unico filo che fa sperare in un ritorno alla normalità. A rendere questo documentario un capolavoro è il momento in cui Timur trova in un rifugio un vecchio pianoforte rotto e abbandonato, e il tentativo di farlo suonare diventa l’ossessione che lo mantiene vivo sotto le bombe.
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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati