Per non smettere di pensare alla questione mediorientale mentre altre notizie vicine e lontane distraggono dalla distruzione di Gaza, è utile questo libro nato dalla collaborazione tra uno storico nato a Damasco, formatosi in Francia ed esperto dei movimenti politici arabi, e uno storico della fotografia che insegna negli Stati Uniti. Insieme sintetizzano la vicenda del popolo palestinese per gli studenti universitari del mondo arabo. Partono dall’epoca ottomana e arrivano all’oggi, con un epilogo aggiunto nell’edizione italiana (“Quale futuro dopo il 7 ottobre”). Il taglio è cronologico e attento all’evoluzione del dibattito politico interno. Il libro non nasconde le fratture intestine (diversità nell’atteggiamento da tenere verso Israele, differenze nella solidarietà con altri popoli, contrasti tra palestinesi israeliani e della diaspora, tra nazionalisti e religiosi) e suggerisce che fu proprio il contatto con il primo sionismo all’origine della coscienza nazionale. Nel seguito, gli eventi iniziati dalla Nakba del 1948 e proseguiti con le varie guerre arabo-israeliane sono raccontati mostrando le relazioni tra la prospettiva interna e quella degli altri paesi arabi della regione e il graduale, problematico, emergere di una possibilità di accettazione della presenza israeliana da parte di un popolo che pur continuando a subire tragiche catastrofi continua a non arrendersi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati