L’Unione europea ha avviato un’indagine su quattro grandi piattaforme che forniscono contenuti pornografici: Pornhub, Stripchat, Xnxx e XVideos. L’accusa è di non aver adottato misure efficaci per impedire ai minori di accedere (a oggi basta auto-dichiararsi maggiorenni per poter entrare). Si tratta ovviamente di una questione tecnica non indifferente: la società madre di Pornhub, la Aylo Freesites, vorrebbe scaricare la responsabilità a monte: “Crediamo che la vera soluzione per proteggere i minori e gli adulti sia verificare l’età degli utenti nel punto di accesso, ossia direttamente i dispositivi”. Le aziende rischiano multe fino al 6 per cento del loro fatturato annuo globale.
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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati