Le automobili saranno anche un fenomeno moderno, ma la cinetosi non lo è. Oltre duemila anni fa il medico Ippocrate scriveva che “navigare per mare dimostra che il movimento crea disordine nel corpo”. In effetti la parola nausea deriva dal greco naus, che significa nave.
Che vi troviate su una barca, in auto, in aereo o sulle montagne russe, la cinetosi (nota anche come mal di viaggio o mal di mare) può provocare conati di vomito, sudorazione, pallore, e può farvi sentire nauseati, frastornati e stanchi.
Alcune persone provano disagio anche solo guardando scene troppo frenetiche in televisione o pensando al movimento. Perfino i videogiochi o i caschi per la realtà virtuale possono provocarla (in questo caso si chiama cinetosi da realtà virtuale). Ma perché succede? E perché non tutti ne soffrono?
Come funziona
La cinetosi si verifica in risposta a un movimento reale o percepito. Non capiamo i meccanismi precisi che la determinano, anche se ci sono varie ipotesi. La teoria più accettata è che al nostro cervello piace sapere cosa ci succede intorno. Se il corpo si muove ma il cervello non capisce bene perché, si genera una sorta di confusione interna.
L’apparato vestibolare, che comprende gli organi di senso dell’orecchio interno, aiuta a mantenere l’equilibrio. Quando ci muoviamo di continuo (per esempio in automobile) ha problemi a farlo e invia dei segnali a tutto il corpo che ci fanno sentire frastornati. A sostegno di questa tesi, sembra che le persone che hanno subìto danni ad alcune parti del sistema dell’orecchio interno possano diventare del tutto immuni alla cinetosi.
Un movimento molto brusco provoca malessere quasi in tutti. Ma alcune persone sono molto più sensibili. Le donne tendono a soffrire di cinetosi più degli uomini. Ci sono prove del fatto che le fluttuazioni ormonali – per esempio durante la gravidanza o in alcune fasi del ciclo mestruale – possono incidere. Anche altre condizioni, come le vertigini e le emicranie, rendono più probabile la comparsa di questo disturbo. Nei bambini il mal di viaggio ha un picco tra i sei e i nove anni e si attenua nell’adolescenza. Negli anziani è molto più raro. In auto chi guida di solito è responsabile del movimento, perciò il suo cervello è in grado di anticiparlo (per esempio quando si curva), riducendo il rischio di mal d’auto rispetto agli altri passeggeri.
Normalmente la cinetosi è causata da movimenti lenti dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra (movimento a bassa frequenza laterale e verticale). Più l’oscillazione è pronunciata, più è probabile che dia fastidio. Ecco perché si potrebbe stare bene in alcune fasi di un volo ma avere la nausea durante una turbolenza. Lo stesso succede in mare, dove più le onde sono grandi e agitate, più i passeggeri possono sentirsi male.
Più l’oscillazione è pronunciata, più è probabile che dia fastidio
Alcune ricerche recenti suggeriscono che i veicoli elettrici peggiorano la cinetosi, forse perché di solito tendono ad avere un’accelerazione iniziale molto rapida. Movimenti improvvisi come questo possono facilitare la nausea.
Anche il silenzio di queste auto è insolito. La maggior parte di noi è abituata a sentire il rumore del motore e il rombo della macchina in movimento. Nei veicoli elettrici stimoli simili non ci sono ed è probabile che questo confonda ulteriormente il nostro cervello, peggiorando la cinetosi.
È interessante notare che quando un’auto elettrica entra in modalità di guida autonoma, il conducente è soggetto al disturbo tanto quanto i passeggeri.
Gestire i sintomi
Alcune persone soffrono di cinetosi per tutta la vita. Ci sono però dei modi per gestire i sintomi: per esempio evitare di viaggiare con il maltempo, guardare fuori dal finestrino e concentrarsi su punti fissi (come l’ala di un aereo durante un volo) o su oggetti fermi e lontani (come l’orizzonte). Questo riduce i segnali in conflitto nel cervello. Inoltre può essere utile evitare di leggere o usare il telefono, sedersi sul sedile davanti, guidare (anziché essere passeggeri), praticare la respirazione consapevole, ascoltare musica piacevole. Naturalmente anche i farmaci possono aiutare. Il medico o il farmacista può raccomandarvi una serie di farmaci da banco, come gli antistaminici, che contribuiscono ad alleviare i disturbi.
Alcune persone trovano utili rimedi alternativi, come lo zenzero o i braccialetti contro la nausea (fasce da polso a pressione), ma non ci sono ancora prove scientifiche solide per dire che funzionano.
Ci sono poi opzioni di lungo periodo, come farmaci su prescrizione o cerotti. Molti però hanno potenziali effetti collaterali, perciò è meglio parlarne con un medico. Non tutti questi medicinali sono adatti ai bambini. Alcuni prodotti possono contribuire ad alleviare i sintomi nei casi più gravi, ma è comunque sempre bene parlarne con il medico.
A volte l’esposizione continua (definita assuefazione) può contribuire a ridurre il malessere. Gli antichi romani e greci raccontavano che più un marinaio diventava esperto, meno soffriva di mal di mare.
Anche se è fastidiosa, la cinetosi potrebbe avere anche dei vantaggi in termini evolutivi. Si pensa che le specie sensibili a questo disturbo (come gli esseri umani, i pesci, i cani, i gatti, i topi e i cavalli) evitino le zone pericolose con acque agitate o i rami alti esposti al vento.
Siamo più al sicuro quando ci troviamo sulla terraferma e non ci muoviamo affatto. Forse la cinetosi è solo un modo che il nostro corpo ha escogitato per tenerci lontani dai guai. ◆ gim
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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati