Se tu fossi un adepto nessuno saprebbe riconoscerti. Avresti l’aspetto di una persona qualsiasi. Potresti essere una madre che raccoglie gli avanzi dal piatto del figlio. Potresti essere il ragazzo con le cuffie dall’altro lato della strada. Potresti essere un contabile, un dentista, una nonna che prepara una torta in cucina. Potresti anche essere un fedele di una chiesa evangelica. Ma è difficile riconoscerti dall’aspetto, e questo è un bene, perché un giorno le forze oscure potrebbero cercare di stanarti. Sai bene che sembra una follia, ma non t’interessa. Sai che c’è un piccolo gruppo di manipolatori che muove i fili del mondo da dietro le quinte. Sai che queste persone sono così potenti da poter abusare dei bambini senza pagarne le conseguenze. Sai che i mezzi d’informazione sono al loro servizio, in combutta con Hillary Clinton e i padroni del deep state, lo stato profondo. Sai che solo Donald Trump può salvare il mondo dalla distruzione. Vedi le piaghe e le pestilenze che colpiscono il pianeta e capisci che fanno parte del piano. Sai che uno scontro tra il bene e il male non può essere evitato, e attendi l’imminente grande risveglio. Per questo devi stare sempre in guardia. Devi proteggere le tue orecchie dal disprezzo degli ignoranti. Devi trovare gli altri come te. E devi essere pronto a combattere.
Tutto questo lo sai perché credi in Q.
- La genesi
Le origini di QAnon sono abbastanza recenti, eppure non è facile separare il mito dalla realtà. Possiamo provarci cominciando dalla storia di Edgar Maddison Welch, un uomo profondamente religioso, padre di due bambini. Fino al 4 dicembre del 2016 Welch aveva condotto un’esistenza ordinaria nella cittadina di Salisbury, in North Carolina. Ma la mattina di quella domenica Welch ha preso il telefono, una scatola di cartucce e tre armi cariche: due fucili, di cui un Ar-15 semiautomatico, e una Colt calibro 38. A bordo della sua Prius ha percorso 580 chilometri fino a raggiungere un quartiere ricco nella zona nordoccidentale di Washington. Ha parcheggiato l’auto, si è messo la pistola nella fondina e l’Ar-15 a tracolla, poi è entrato nella pizzeria Comet Ping Pong.
Per una strana coincidenza, il Comet è il luogo dove due anni prima mia figlia, che all’epoca aveva pochi mesi, ha bevuto il primo sorso d’acqua della sua vita. I ragazzi si riuniscono al Comet con i genitori dopo le partite di calcio del sabato. Nel fine settimana ci si esibiscono i gruppi musicali della zona. Sul retro genitori e figli giocano interminabili partite di ping pong in attesa che la pizza esca dal grande forno d’argilla che si trova al centro del ristorante. Il Comet Ping Pong è un posto molto amato a Washington.
Quel giorno i clienti hanno notato subito Welch. Un fucile Ar-15 non passa inosservato, soprattutto in un posto come quello. Mentre genitori, bambini e dipendenti correvano fuori dal locale, Welch ha cominciato ad aggirarsi per il ristorante. A un certo punto ha cercato di aprire una porta chiusa a chiave con un coltello da burro, prima di arrendersi e sparare una raffica di colpi contro la serratura. Dietro la porta c’era un piccolo stanzino con alcuni computer. Non esattamente quello che si aspettava di trovare.
Le teorie del complotto sono una costante della storia degli Stati Uniti
Welch era andato a Washington spinto da una teoria del complotto conosciuta come Pizzagate, secondo la quale Hillary Clinton – ex first lady e candidata alle elezioni presidenziali nel 2016 – era alla guida di un gruppo di persone che commettevano abusi contro i bambini nella sede del Comet Ping Pong. L’idea era nata nell’ottobre del 2016, quando WikiLeaks aveva pubblicato una serie di email di John Podesta, ex capo dello staff della Casa Bianca e all’epoca presidente del comitato elettorale di Clinton. Tra i messaggi c’erano anche quelli scambiati da Podesta con James Alefantis, il proprietario del Comet. Riguardavano soprattutto gli eventi per la racconta fondi, eppure alcuni noti personaggi pubblici sostenitori di Trump, come Mike Cernovich e Alex Jones, avevano cominciato a raccontare (prima negli angoli più oscuri di internet come il sito 4chan e poi su piattaforme più rispettabili come Twitter e YouTube) che le email dimostravano l’esistenza di rituali in cui si abusava di bambini. Alcuni complottisti avevano affermato che i rituali si svolgevano nella cantina del Comet (che non ha nessuna cantina) e che le parole pizza e pasta contenute nelle email erano espressioni in codice per indicare “ragazzine” o “ragazzini”.
Poco dopo la vittoria di Trump, mentre il Pizzagate spopolava in rete, Welch aveva cominciato a guardare ossessivamente video complottisti su YouTube. Ha cercato di convincere almeno due persone a fare incursione nel locale, dicendo di essere disposto a sacrificare “le vite di pochi per salvare le vite di molti” e a combattere “un sistema corrotto che rapisce, tortura e stupra bambini proprio nel centro del nostro paese”. Quando è riuscito finalmente a raggiungere il ristorante e si è accorto che il Comet Ping Pong era solo una pizzeria, ha deposto le armi, è uscito dal locale e si è consegnato alla polizia. “Le mie informazioni non erano giuste al 100 per cento”, ha detto al New York Times poco dopo l’arresto.
A quanto pare Welch era davvero convinto che nel Comet Ping Pong fossero imprigionati dei bambini. I suoi familiari e i suoi amici hanno scritto molte lettere al giudice descrivendolo come un padre amorevole, un cristiano devoto che si preoccupava sempre di aiutare gli altri. Welch era un pompiere volontario e aveva partecipato a una missione umanitaria ad Haiti dopo il terremoto del 2010. In seguito, in un messaggio scritto a mano e presentato al giudice dai suoi avvocati, ha mostrato di essere sinceramente pentito: “Non ho mai voluto fare del male a nessuno né spaventare degli innocenti. Ora capisco quanto la mia decisione sia stata stupida e imprudente”. Alla fine è stato condannato a quattro anni di prigione.
A un certo punto è sembrato che il Pizzagate stesse perdendo slancio, e alcuni dei suoi sostenitori più in vista – come il complottista Jack Posobiec, oggi corrispondente dell’emittente via cavo trumpiana One America News Network – ne hanno preso le distanze. Davanti al rischio di un’azione legale da parte di Alefantis, Alex Jones, fondatore del sito di destra Infowars e presentatore di un popolare programma radiofonico, si è scusato per essere stato un promotore del Pizzagate.
Per quanto riguarda Welch, anche se aveva espresso un certo rimorso, sembrava ancora convinto della fantasia alla base del Pizzagate, cioè che una cricca di personaggi potenti (chiamata cabal) stesse impunemente commettendo violenze sessuali su minori. A giudicare dall’attività su internet, molte altre persone avevano messo da parte l’episodio del Comet Ping Pong senza però rinnegare quella che consideravano una verità nascosta. Analizzando attentamente gli angoli reconditi della rete era evidente che qualcuno stava riciclando, modificando e reinterpretando le premesse del Pizzagate. I milioni di persone che frequentavano siti come 4chan e Reddit continuavano a parlare di questa cricca di intoccabili, delle loro azioni e intenzioni maligne, della loro sete di sangue, dei loro legami con la sinistra (soprattutto con il Partito democratico statunitense, e in particolare con Clinton). Fatto ancora più rilevante, cominciavano a emergere i riferimenti a uno sparuto manipolo di patrioti coraggiosi pronti a combattere contro i malvagi.
Tutti questi aspetti si sono combinati creando una visione del mondo che presto avrebbe avuto un nome preciso: QAnon, ispirato alla misteriosa figura di Q, un utente anonimo di 4chan. QAnon non ha una sede fisica ma ha un’infrastruttura, una letteratura, un gruppo sempre più nutrito di seguaci e una grande quantità di prodotti in vendita. Inoltre presenta elementi molto importanti che non facevano parte del Pizzagate, a cominciare dall’ambiguità e dall’adattabilità che permettono di mantenere vivo un movimento come questo. Ogni contraddizione può essere spiegata. Non esiste una tesi capace di smontare le convinzioni degli adepti.
Le teorie del complotto sono una costante della storia degli Stati Uniti, e si sarebbe tentati di considerarle irrilevanti. Con il passare degli anni, però, negare il peso del complottismo è diventato sempre più difficile. Nel 2011 mi occupavo di politica per il sito di notizie Honolulu Civil Beat. All’epoca Donald Trump stava gettando le basi per la sua corsa presidenziale sostenendo che Barack Obama era nato in Africa, e quindi non poteva candidarsi alla presidenza. Ricordo ancora il dibattito nella redazione di Honolulu: dovevamo davvero dare spazio a quella follia che era stata ampiamente smentita? Alle fine le accuse di Trump hanno convinto un numero di persone sufficiente a creare una rampa di lancio per il futuro presidente.
Nove anni dopo, con Trump alla Casa Bianca e un pericolosissimo virus in circolazione, all’interno della comunità QAnon hanno cominciato a diffondersi alcune strane idee: il covid-19 non è reale o è stato creato dallo stato profondo, l’associazione segreta di funzionari governativi ed esponenti dell’élite che comanda il mondo; la reazione isterica alla pandemia fa parte di un complotto per ostacolare la rielezione di Trump; i mezzi d’informazione stanno gonfiando il numero delle vittime. Alcune di queste idee sono approdate su Fox News, una delle reti televisive più seguite degli Stati Uniti, e hanno trovato spazio durante i comizi di Trump. Secondo il New York Times, alla fine del 2019 il presidente aveva ritwittato almeno 145 volte gli interventi di utenti che sostenevano teorie del complotto, compresa quella di QAnon.
Il 9 marzo del 2020 Q si è manifestato con tre interventi dai toni inquietanti
QAnon dimostra quanto la società statunitense sia vulnerabile al complottismo. Ma sarebbe sbagliato considerarla una semplice rete nata nelle chat complottiste. QAnon è un movimento unito dal rifiuto della ragione, dell’obiettività e degli altri valori dell’illuminismo. Al momento sembra che questo fenomeno sia più vicino al suo inizio che alla sua fine. Il movimento sfrutta la paranoia per alimentare la speranza e un profondo senso di appartenenza, e il modo in cui infonde nuova vita nell’atavico timore della fine del mondo è del tutto inedito. Guardando QAnon vediamo la nascita di una nuova religione.
Mentre facevo ricerche per questo articolo ho incontrato molte persone riluttanti all’idea di parlarmi di QAnon. Ma a volte i seguaci del movimento hanno dimostrato di essere pronti ad agire in prima persona. Nel 2019 una comunicazione interna all’Fbi definiva QAnon una minaccia terroristica nazionale. Nel documento si raccontava la vicenda di un uomo arrestato in California nel 2018 in possesso di materiali per fabbricare una bomba. Secondo l’Fbi stava organizzando un attentato contro la sede del governo dell’Illinois per “far conoscere agli americani il Pizzagate e il Nuovo ordine mondiale (Nwo) che starebbe smantellando la società”. Nel documento c’era anche la storia di un adepto di QAnon residente in Nevada che nel 2018 era stato arrestato dopo aver bloccato il traffico sulla diga Hoover a bordo di un furgone blindato. L’uomo, pesantemente armato, chiedeva la pubblicazione del rapporto ufficiale sulle email di Hillary Clinton. Il promemoria dell’Fbi sottolineava che le teorie del complotto alimentano la minaccia della violenza estremista, soprattutto da parte di individui che “sostengono di essere ‘studiosi’ o ‘investigatori’ alla ricerca di persone, attività e gruppi coinvolti in un complotto immaginario”.
Gli adepti di QAnon hanno l’abitudine di attaccare ferocemente gli scettici e di incitare alla violenza fisica. In un gruppo Reddit dedicato a QAnon (non più attivo), gli utenti parlavano così di Clinton: “Onestamente sono sorpreso che nessuno l’abbia ancora ammazzata”; “Gli avvoltoi dovrebbero fare a pezzi il suo corpo putrefatto”; “Voglio vedere il suo sangue sgorgare nelle fogne”.
- La rivelazione
Il 28 ottobre del 2017 un utente anonimo, oggi conosciuto come Q, è apparso per la prima volta su 4chan, una piattaforma per la pubblicazione di immagini nota per i suoi meme grotteschi, le fotografie nauseanti e la retorica aggressiva. Nel suo primo intervento Q annunciava l’imminente arresto di Hillary Clinton e lo scoppio di una rivolta nazionale: “L’ordine di estradizione di Clinton è pronto da ieri. Diversi paesi sono stati allertati nel caso cercasse di varcare il confine. Il suo passaporto sarà sospeso a partire dalla mezzanotte del 29 ottobre. Aspettatevi rivolte organizzate e altri tentativi di espatrio. I marines sono pronti a entrare in azione. Anche la guardia nazionale è stata attivata. Per averne conferma individuate un agente della guardia nazionale è chiedetegli se è stato messo in preallarme per il 30 ottobre”.
Il 30 ottobre è arrivato e Clinton non è stata arrestata, ma questo non ha impedito a Q di continuare a pubblicare profezie nefaste ed enigmi criptici – con indizi come “trova il riflesso nel castello” – spesso scritti sotto forma di frammenti e domande retoriche. Era chiaro che Q voleva lasciare intendere al suo pubblico di essere un agente dei servizi segreti o un ufficiale dell’esercito in possesso di un’autorizzazione Q, un livello di accesso a documenti secretati che permette di consultare per esempio i progetti delle armi nucleari (i suoi seguaci parlano di Q al maschile, ma la sua identità resta anonima: QAnon _nasce dall’accostamento tra _Q e anonymous). Il tono dei messaggi di Q è tipico del complottismo: “Ho già detto troppo”, “seguite i soldi”, “alcune cose devono restare segrete fino alla fine”. Per qualche motivo, una teoria che avrebbe potuto restare confinata all’interno di una singola piattaforma online e poi sparire ha suscitato un entusiasmo inimmaginabile. Secondo Brandy Zadrozny e Ben Collins, giornalisti di Nbc News, la fama di Q si è ingigantita dopo che molti complottisti l’hanno sfruttata per accrescere la loro popolarità online. Oggi, a quasi tre anni dal primo messaggio di Q, sono stati pubblicati migliaia di drop (gocce), il termine con cui gli adepti indicano gli interventi di Q nelle piattaforme online. Q usa un tripcode legato a una password, cioè una serie di lettere e numeri visibili agli altri utenti per confermare la sua identità nel corso del tempo (in realtà il tripcode di Q è cambiato diverse volte, alimentando ogni genere di ipotesi). Mentre Q si spostava da una piattaforma all’altra in cerca di un ambiente sicuro – 4chan, 8chan, 8kun – gli adepti di QAnon sono diventati sempre più devoti. Se internet è una tana del Bianconiglio che contiene un’infinità di altre piccole tane del Bianconiglio, QAnon ha trovato il modo di entrare in tutte, fagocitando teorie del complotto minori lungo il suo percorso.
A grandi linee il sistema QAnon si può descrivere più o meno così: Q è un agente segreto o un ufficiale dell’esercito che possiede le prove del fatto che i leader corrotti del mondo torturano segretamente i bambini ai quattro angoli del pianeta; questi malfattori sono intimamente legati al cosiddetto stato profondo; Donald Trump lavora incessantemente per contrastarli (“Queste persone devono essere tutte eliminate”, ha scritto Q in un post). Secondo Q la distruzione della cabal è imminente, ma per portarla a termine serve il sostegno dei patrioti, che hanno il compito di trovare il significato degli indizi sparsi da Q. Credere alle tesi di Q significa rifiutare tutte le istituzioni tradizionali, ignorare i funzionari governativi, combattere gli apostati e disprezzare i mezzi d’informazione. Uno degli slogan più usati da Q è “ora la notizia sei tu”, mentre un altro è “goditi lo spettacolo”, una frase che secondo i discepoli è un riferimento all’apocalisse imminente.
Un’altra frase che rappresenta un punto di riferimento tra gli adepti di QAnon è “la quiete prima della tempesta”. Q l’ha usata per la prima volta pochi giorni dopo il suo primo intervento, ed è legata a un episodio preciso. La sera del 5 ottobre 2017, poco tempo prima della comparsa di Q su 4chan, Trump ha posato insieme alla moglie Melania e a una ventina di alti ufficiali dell’esercito per una fotografia in una sala da pranzo della Casa Bianca. Il presidente e gli ospiti erano disposti a semicerchio, davanti ai giornalisti. Trump, in quell’occasione, ha parlato a ruota libera. “Sapete cosa rappresenta?”, ha domandato disegnando un cerchio incompleto nell’aria con il suo indice destro. “Ce lo dica”, ha risposto uno dei presenti. Trump ha biascicato una spiegazione autocompiaciuta: “Forse è la quiete prima della tempesta”.
“Quale tempesta?”, ha chiesto uno dei giornalisti.
“Potrebbe essere la quiete, la quiete prima della tempesta”, ha insistito Trump. La ripetizione sembrava un tentativo di ottenere un effetto drammatico. Gli scatti dei fotografi si sono intensificati. “Signor presidente, di quale tempesta sta parlando?”, hanno insistito i giornalisti. La risposta di Trump è stata secca: “Ve ne accorgerete”.
In seguito quei 37 secondi carichi di ambiguità – che avevano immediatamente conquistato i titoli dei giornali (erano i giorni in cui i rapporti con l’Iran si erano incrinati pericolosamente) – sono diventati un mito fondativo per i seguaci di Q, che si sono concentrati soprattutto sul cerchio disegnato da Trump. Secondo gli adepti con quel gesto il presidente ha disegnato la lettera Q nell’aria. Forse Trump stava interpretando il ruolo di Giovanni Battista, annunciando cosa stava per succedere? Era davvero lui l’eletto? Conoscere con precisione il numero di adepti di QAnon è impossibile, ma di sicuro sono in aumento. Secondo una stima fatta dall’organizzazione progressista Media matters for America, almeno 35 persone che quest’anno si sono candidate alle primarie per entrare al congresso alle elezioni di novembre hanno legami con QAnon. Di queste almeno due hanno ottime possibilità di entrare in parlamento. Queste persone hanno direttamente elogiato QAnon in pubblico o hanno fatto riferimento in modo positivo ai suoi slogan. Il movimento è ormai entrato in tutte le piattaforme online più importanti, oltre che su un’infinità di siti marginali. Tracy Diaz, evangelista di QAnon conosciuta online con il nome di Tracy Beanz, ha più di 230mila follower su Twitter e più di 120mila iscritti al suo canale YouTube. Diaz ha contribuito ad alimentare la fama di QAnon, facilitandone la transizione verso i social network più popolari. Su TikTok i filmati accompagnati dall’hashtag #QAnon hanno avuto milioni di visualizzazioni.
Allo stato attuale è impossibile sapere quanti gruppi Facebook siano dedicati a QAnon. Gli adepti vivono in continua attesa di segnali dall’alto e in cerca di un presagio quando Q non si manifesta. È successo, per esempio, con il covid-19. Cosa significa l’epidemia? Nei gruppi Facebook più attivi gli utenti hanno prodotto un’infinità di congetture, diffondendo una teoria secondo cui la decisione di Trump di indossare una cravatta gialla durante il vertice alla Casa Bianca sul virus era il segno che la pandemia non era reale. “Trump vuole dirci che non esiste nessuna minaccia, perché in mare la bandiera gialla serve a segnalare un’imbarcazione che non trasporta persone infette”, si leggeva in un intervento che circolava molto. Tre giorni prima che l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarasse la pandemia di covid-19, Trump ha ritwittato un meme ispirato a QAnon. “Chissà cosa significa, ma mi piace!”, ha scritto l’8 marzo condividendo un’immagine ritoccata in cui suona un violino, accompagnato dalla frase “niente potrà fermare ciò che sta arrivando”.
Il 9 marzo Q si è manifestato con tre interventi dai toni inquietanti. Il messaggio di fondo era chiaro: il virus è reale, ma è il benvenuto, e i seguaci non devono avere paura. Il primo post condivideva il
tweet pubblicato la sera prima da Trump, e ripeteva la frase “Niente Potrà Fermare Ciò Che Sta Arrivando”. Il secondo annunciava che “Il Grande Risveglio è Globale”, mentre il terzo era un semplice “Dio vince”.
Un mese dopo Q ha pubblicato una raffica di interventi affrontando alcuni dei suoi temi ricorrenti: Dio, il Pizzagate e la malvagità dell’élite. “Non si fermeranno davanti a nulla pur di riconquistare il potere”, ha scritto in un post rabbioso che annunciava una manovra coordinata dei democratici, di Hollywood e dei mezzi d’informazione. In un altro intervento ha accusato i democratici di voler promuovere “l’isteria di massa” a proposito del covid-19 per ottenere un vantaggio politico. “Qual è il principale beneficio del mantenere la popolazione in uno stato di isteria? Pensateci al momento del voto. Siete svegli? Q”. Poi ha condiviso alcuni versi dalla lettera agli Efesini: “Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo”. Anthony Fauci, l’esperto di malattie infettive della Casa Bianca chiamato a gestire l’emergenza sanitaria, è diventato uno dei bersagli preferiti degli adepti di QAnon, infastiditi dalle cattive notizie che ha annunciato e dal modo in cui ha contraddetto pubblicamene Trump. A marzo, durante una conferenza stampa, il presidente ha parlato del dipartimento di stato definendolo “il dipartimento dello stato profondo”. Alle sue spalle Fauci si copriva il volto cercando di nascondere una risata. A quel punto gli adepti di QAnon erano convinti da tempo che Fauci fosse irrimediabilmente compromesso: da quando WikiLeaks aveva scovato un paio di email del 2012 e del 2013 in cui elogiava Hillary Clinton. Gli adepti di QAnon hanno attaccato Fauci sui social network con frasi come “Fauci è un blackhat”, il termine che nel gergo di QAnon indica le persone che sostengono la cricca maligna denunciata da Q.
- I seguaci
In un gelido giovedì di inizio gennaio una folla ha cominciato a radunarsi nelle strade del centro di Toledo, in Ohio. All’ora di pranzo, più di sette ore prima che cominciasse il primo raduno dell’anno di Donald Trump, la fila per entrare nell’Huntington center circondava due interi isolati. L’aria era carica di entusiasmo e c’era un’atmosfera a metà tra un concerto country e il raduno di una milizia armata: molti bianchi, sigarette elettroniche in abbondanza, bandiere degli Stati Uniti ovunque. In fondo alla strada, in cima a un vecchio palazzo di mattoni, era appeso uno striscione alto due piani: “Benvenuto a Toledo, presidente Trump. Chi è Q? Servizi segreti? Q+?” (nel gergo di QAnon “Q+” indica Trump). Le bancarelle vendevano spille, braccialetti e magliette con la lettera Q.
Mi sono messa in fondo alla fila e ho cominciato a chiacchierare con le persone chiedendo se qualcuno conoscesse QAnon. Gli occhi di una donna si sono illuminati immediatamente, e in un singolo movimento si è tolta la giacca e ha fatto un piccolo salto per mostrarmi la schiena. Aveva una Q composta con il nastro adesivo sulla maglietta rossa. Il suo nome era Lorrie Shock, e ci ha tenuto subito a fare una precisazione: “Non siamo un gruppo terrorista”.
Shock è nata in Ohio e non ha mai lasciato lo stato. Per gran parte della sua vita adulta ha lavorato in una fabbrica della Bridgestone che produce componenti di automobili. “Un lavoro sporco e sfiancante, ma pagavano bene”, mi ha detto. “Sono riuscita a mandare a scuola tre figlie”. Attualmente Shock svolge quello che definisce un lavoro “pre-pensionamento”: assiste adulti con bisogni speciali. Trascorre le giornate giocando con loro e aiutandoli a entrare e a uscire da una piscina. Si è presentata al raduno di Trump con il suo amico Pat Harger, in pensione dopo trentadue anni di lavoro in una fabbrica della Whirlpool. La moglie di Harger gestisce un servizio di catering, per questo non era presente al raduno. Harger e Shock sono vecchi amici. “Abbiamo 57 anni e ci conosciamo fin dalle elementari”.
David Hayes ci tiene a far sapere che lui non è “uno di quei pazzi”
Ora che le sue figlie sono cresciute e non deve più lavorare in fabbrica, Shock ha più tempo per se stessa. Prima passava le serate a leggere romanzi (non ha la tv), ma ora è impegnata nella sua caccia a Q, in cui si è imbattuta per la prima volta su Facebook nel 2017: “La ‘ricerca’ ha attirato subito la mia attenzione. Bisogna informarsi, senza dare nulla per scontato. Non m’interessa chi fa una dichiarazione, anche se fosse il presidente Trump io farei le mie ricerche per farmi un’idea della situazione”.
L’universo di QAnon è sempre più profondo e in espansione. I contesti, gli acronimi e le abbreviazioni si accumulano progressivamente, uno strato sopra l’altro. Il “castello” è la Casa Bianca. Le “molliche” sono gli indizi. Cbts sta per calm before the storm, la quiete prima della tempesta. WWG1WGA significa where we go one, we go all, dove va uno andiamo tutti, un’espressione di solidarietà tra i seguaci di Q. Esiste anche un Q clock, un calendario che alcuni adepti usano per decodificare i presunti indizi contenuti nelle marche temporali degli interventi di Q e dei tweet di Trump.
Al culmine della propria devozione, Shock trascorreva dalle quattro alle sei ore al giorno leggendo e rileggendo le parole di Q, spulciando documenti online e prendendo appunti. Ora ha ridotto il suo impegno a una o due ore al giorno. “Quando ho cominciato tutti pensavano che fossi pazza”, racconta. Comprese le due figlie “molto di sinistra”, racconta. “Gli voglio bene lo stesso, anche se pensano che sono pazza”.
Come Trump, Q ripete spesso che i mezzi d’informazione più autorevoli diffondono informazioni false. Shock e Harger preferiscono informarsi su Facebook invece che affidarsi alle fonti tradizionali. Non leggono i giornali locali e non guardano i più importanti canali televisivi. “Non bisogna guardare i telegiornali”, spiega Shock. “Tanto non ci dicono un cazzo”. Harger segue One America News Network, ma fino a qualche tempo fa guardava la Cnn. “Eravamo incollati allo schermo, da sempre. Fino a quando quest’uomo, Donald Trump, ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto capire cosa stava succedendo. Anche Q è fondamentale, perché ci dice in anticipo cosa succederà”. Ho chiesto ad Harger e Shock di farmi degli esempi di previsioni che si sono avverate. Non sono riusciti a citare episodi specifici, ma mi hanno invitato a informarmi per conto mio. Quando gli ho chiesto come sia possibile che gli eventi annunciati da Q – come l’arresto di Clinton – non si siano mai verificati, mi hanno risposto che l’inganno fa parte del piano di Q. “Penso che molte previsioni non si siano avverate”, ha aggiunto Shock. Ma il suo tono, più che infastidito, era assolutorio.
Harger mi ha raccontato di aver votato per Obama alle elezioni del 2008. È cresciuto in una famiglia di democratici e suo padre era un sindacalista. Ma poi è arrivato Trump, che lo ha convinto a non fidarsi delle istituzioni. Mentre l’amico parlava, Shock annuiva. “Il motivo per cui penso di potermi fidare di Trump è che non fa parte dell’establishment”, ha sottolineato. A un certo punto Harger mi ha invitato a riflettere sul destino di John F. Kennedy Jr. – morto nel 1999 in un incidente al largo di Martha’s Vineyard – insinuando che Hillary Clinton ne avesse ordinato l’omicidio. Altri seguaci di QAnon sostengono che Jfk junior abbia inscenato la sua morte e sia un sostenitore segreto di Trump, se non Q in persona. Alcuni prevedono un suo spettacolare ritorno in politica e la sua candidatura come vicepresidente di Trump alle elezioni del 2020. Quando ho chiesto a Harger se esistano prove a sostegno della sua teoria, ha ribaltato la mia domanda: “Esistono prove che sia falsa?”.
Ho chiesto a Shock se avesse un’idea della reale identità di Q. Mi ha risposto immediatamente: “Credo che sia Trump”. Le ho chiesto se secondo lei il presidente è in grado di usare 4chan, una piattaforma piuttosto complicata per i principianti. “Penso che sappia molto più di quanto crediamo”, mi ha risposto, prima di precisare che la sua ossessione per Q non è legata a Trump. All’inizio non voleva parlare di questo argomento, ma di recente ha capito. “Dio mi ha condotta da Q. Sapevo che se fosse stato un inganno Dio mi avrebbe detto: ‘Basta, non farlo’. Ma non è stato così. Prego molto, ho detto ‘Padre, devo smettere di perdere tempo con tutto questo?’. Ma sento che non devo fermarmi”.
Spesso è difficile capire quale tipo di seguace di Q si abbia davanti. Chiunque usi l’hashtag Q può essere un adepto, ma anche una persona che finge di esserlo per divertimento. Di sicuro molti utenti sono consapevoli che Q è una fantasticheria, ma la seguono ugualmente perché in QAnon trovano elementi che li avvicinano al mondo dei giochi di ruolo. Nella costellazione dei sostenitori di Q, Shock e Harger sembrano due prototipi ideali. Si sono imbattuti in Q e qualcosa, dentro di loro, è scattato. La favola si è inserita alla perfezione nella loro visione del mondo.
- I professionisti
Q sarà anche anonimo, ma i leader del movimento sono usciti allo scoperto e si sono costruiti un pubblico vasto. Tra loro c’è David Hayes, conosciuto online come PrayingMedic. Nei suoi video su YouTube mostra l’energia equilibrata e autoritaria di un preside di scuola media. PrayingMedic è uno dei più noti evangelisti di QAnon. Ha 400mila follower su Twitter e 380mila persone seguono il suo canale YouTube. Hayes, un ex paramedico, vive in una casetta con il tetto in terracotta a Gilbert, in Arizona, con la moglie Denise, un’artista conosciuta sul sito d’incontri Christian Mingle nel 2007. Entrambi si definiscono ex atei che hanno scoperto tardi la fede in Dio e l’uno nell’altro. Hayes ha seguito Q fin dall’inizio, o quasi. “QAnon è terribilmente interessante”, ha scritto su Facebook il 12 dicembre del 2017, sei settimane dopo il primo post di Q su 4chan. Lo stesso giorno ha scritto di aver sentito una chiamata improvvisa: “I miei sogni mi hanno fatto pensare che Dio vuole che io rimanga concentrato sulla politica e sull’attualità. Dopo aver pregato un po’, ho deciso di creare un programma di notizie e attualità su Periscope. Sto provando a fare una trasmissione al giorno. Per ora è tutto”. Hayes è una superstar nell’universo di Q. Il suo video Q for beginners part 1 ha avuto più di un milione di visualizzazioni. “Alcuni di quelli che seguono Q si considerano teorici del complotto”, dice Hayes nel video. “Io non mi vedo così. Mi considero un ricercatore di Q. Non ho niente contro le persone a cui piace immaginare complotti, ma a me non interessa”.
Hayes si è creato un seguito non solo grazie alla sua ubiquità ma anche perché recita abilmente il ruolo dello scettico. Ci tiene a far sapere che lui non è “uno di quei pazzi”. Ma per lui QAnon non è un passatempo. Hayes è un professionista. Le opportunità economiche ci sono, modeste ma in espansione. Su Amazon il suo libro Calm before the storm, il primo di quella che secondo lui potrebbe facilmente diventare una serie in dieci volumi di “Cronache di Q”, è in vendita a 15 dollari. Nell’introduzione Hayes scrive che lui e Denise si stanno dedicando a tempo pieno a QAnon dal 2017. “Quando abbiamo deciso di lasciare il nostro lavoro per cercare i messaggi di Q abbiamo avuto la fortuna di trovare persone che ci hanno aiutato a tirare avanti”, scrive. Ha pubblicato molti altri libri, che aprono uno spiraglio su una vita precedente, con titoli come Hearing God’s voice made simple (Un modo semplice per sentire la voce di Dio), Defeating your adversary in the court of heaven (Come sconfiggere il vostro avversario nel tribunale celeste) e American sniper. Lessons in spiritual warfare (Il cecchino americano. Lezioni di guerra spirituale). Inoltre nel 2018 ha registrato Praying Medic come organizzazione religiosa non profit nello stato di Washington.
Hayes dice ai suoi seguaci che Q fa parte di un’operazione d’intelligence open source (come un software che tutti possono verificare e migliorare), resa possibile da internet e progettata da patrioti che combattono la corruzione all’interno dei servizi segreti. La sua interpretazione di Q è di natura religiosa e si concentra sull’idea di un Grande risveglio. “Credo che il Grande risveglio abbia una doppia funzione”, ha scritto in un post sul suo blog a novembre del 2019. “Per prima cosa sarà un risveglio intellettuale: l’opinione pubblica prenderà coscienza del fatto che siamo stati ridotti in schiavitù da un sistema politico corrotto. Ma la denuncia dell’inimmaginabile depravazione delle élite porterà anche a una maggiore consapevolezza della nostra stessa depravazione. La consapevolezza del peccato è terreno fertile per il risveglio spirituale. Credo che il risveglio spirituale a lungo profetizzato ci aspetti alla fine della tempesta”. I seguaci di Q concordano sull’imminente arrivo del Grande risveglio e della salvezza. Hanno posizioni diverse solo riguardo alle preoccupazioni per il momento attuale. Molti sono concentrati sulla degenerazione dei mezzi d’informazione tradizionali, convinzione alimentata sia da Q sia da Trump. Altri sono ossessionati dai servizi segreti e dall’esistenza di uno stato profondo. In un sottogruppo molto attivo si discute del caso di Jeffrey Epstein, imprenditore processato varie volte per abusi su minori e morto suicida nella sua cella nell’agosto del 2019. C’è chi sostiene che Hillary Clinton e Barack Obama abbiano messo a punto un piano per distruggere gli Stati Uniti per mezzo di siccità, malattie, carestie e una guerra nucleare nel giro di 16 anni. Durante l’inchiesta sui presunti tentativi della Russia di condizionare le elezioni presidenziali del 2016, alcuni seguaci di Q hanno avanzato l’ipotesi che Trump stesse collaborando in segreto con Robert Mueller, il procuratore speciale che conduceva le indagini. Secondo loro alla fine Mueller non si sarebbe limitato a scagionare il presidente ma avrebbe ordinato l’arresto dei membri della cabal (il rapporto di Mueller, pubblicato nell’aprile 2019, non ha scagionato Trump né ordinato l’arresto dei suoi oppositori).
Queste divergenze sono fondamentali per la capacità di sopravvivenza di QAnon, che è un sistema di credenze molto accogliente e tollerante nei confronti delle contraddizioni. Inoltre consentono a un uomo pratico come Hayes di svolgere il suo ruolo.
Le persone più in vista nel mondo di QAnon non sono presenti solo sui più importanti social network e su siti come 4chan. L’universo di Q comprende molti blog, siti e chat, ma anche social network alternativi come Gab, noto per i contenuti antisemiti e legati al nazionalismo bianco, dove sono confluite molte persone bandite da Twitter. Videoblogger e blogger producono contenuti su Patreon, dove ricevono pagamenti mensili. Altri guadagnano con gli annunci su YouTube. Tra loro c’è Hayes, i cui video sono stati visti più di 33 milioni di volte. Il video Q for Beginners include annunci a pagamento, tra cui quelli di Vrbo, un sito che offre case vacanze in affitto, e The Epoch Times, un quotidiano internazionale di destra.
Gli evangelisti di Q hanno adottato il metodo “pubblica dovunque”, che è un modo per coinvolgere il maggior numero possibile di persone e al tempo stesso per aggirare eventuali censure. Se una piattaforma mette al bando QAnon, come ha fatto Reddit, gli adepti non devono ricominciare da zero da qualche altra parte.
- Chi è Q?
Ogni nuovo sistema di credenze incontra degli ostacoli. Nel dicembre del 2018 Matt Patten, un sergente delle forze speciali della contea di Broward, in Florida, è stato fotografato con il vicepresidente Mike Pence sulla pista di un aeroporto. Sul suo giubbotto c’era un distintivo con la lettera Q. La fotografia è stata twittata dai collaboratori di Pence ed è diventata virale nella comunità di QAnon. Il tweet è stato rapidamente rimosso e Patten è stato demansionato. Quando ho bussato alla sua porta, in una giornata di agosto del 2019, nessuno è venuto ad aprire. Ma mentre mi giravo per andarmene, ho notato due grandi adesivi sulla cassetta bianca della posta davanti alla casa. Su uno c’era scritto “Trump” e sull’altro “#qanon: i patrioti combattono”.
Alla fine dell’estate del 2019 Q è rimasto senza una piattaforma. Era passato da 4chan a 8chan (temendo che nel primo sito ci fossero degli “infiltrati”), ma poi 8chan è stato chiuso. Tre giorni prima che andassi a cercare Patten un uomo aveva ucciso 22 persone in un supermercato Walmart di El Paso, in Texas, e la polizia aveva rivelato che poco prima dell’attacco il presunto assassino aveva pubblicato un manifesto su 8chan. L’episodio aveva strane somiglianze con altri due attacchi: nell’aprile del 2019 il sospetto autore di una strage in una sinagoga di Poway, in California, aveva pubblicato una lettera antisemita su 8chan; e qualche settimana prima l’uomo che aveva ucciso 51 fedeli in due moschee in Nuova Zelanda aveva pubblicato su 8chan un manifesto dei suprematisti bianchi.
Dopo la strage di El Paso Jim Watkins, proprietario di 8chan, era stato chiamato a testimoniare davanti alla commissione per la sicurezza interna della camera. Watkins aveva comprato il sito quattro anni prima dal suo fondatore, Fredrick Brennan, che oggi ha 26 anni e che ha interrotto ogni rapporto con 8chan. “È almeno la terza volta quest’anno che si verifica un attacco dei suprematisti bianchi collegato al suo sito”, avevano scritto i deputati Bennie Thompson, democratico del Mississippi, e Mike Rogers, repubblicano dell’Alabama, nel documento in cui convocavano Watkins. “Gli americani meritano di sapere cosa sta facendo, come proprietario e gestore del sito – se mai sta facendo qualcosa – per fermare la proliferazione di contenuti estremisti su 8chan”. Ad agosto del 2019 il sito è stato chiuso.
In passato Watkins è stato nell’esercito degli Stati Uniti, dove si occupava di riparare elicotteri. Poi, mentre era ancora in servizio, è entrato nel business dei siti internet. Tra le altre cose, nel 1997 ha creato un sito porno chiamato Asian Bikini Bar, che ha avuto molto successo. Sul suo canale YouTube, dove pubblica contenuti con il nome di Watkins Xerxes, canta inni, legge versi della Bibbia, elogia Trump e tocca i temi fondamentali di QAnon, mettendo in guardia contro lo stato profondo e ricordando a quelli che lo seguono che ora sono loro “il vero meccanismo d’informazione”. Quando è arrivato al congresso per testimoniare indossava una camicia azzurra con una vistosa Q argentata appuntata sul colletto. La sua testimonianza è avvenuta a porte chiuse.
Ad agosto del 2019 8chan è stato chiuso, ma tre mesi dopo è tornato in vita come 8kun. All’inizio, preso di mira da una serie di attacchi informatici, era spesso inaccessibile. Il problema è stato risolto grazie all’assistenza di un servizio di hosting russo generalmente associato alla diffusione di malware. Quando Q è riapparso su 8kun, ha usato lo stesso tripcode che usava su 8chan e ha pubblicato altri indizi per confermare la sua identità, tra cui l’immagine di un taccuino e una penna apparsi in alcuni post precedenti.
Secondo Fredrick Brennan, Jim Watkins e suo figlio Ron, l’amministratore del sito, sapevano che 8kun aveva bisogno di Q per attirare utenti: “Sono convinto che Q conosca Jim o Ron Watkins, o sia stato addirittura assunto da uno di loro”, mi ha detto. Jim e Ron hanno entrambi negato di conoscere l’identità di Q. “Non so chi sia”, mi ha scritto Ron in un messaggio diretto su Twitter. Entrambi insistono nel sostenere che vogliono mantenere in vita 8kun solo perché è una piattaforma per la libertà di parola. “È come un foglio di carta, sono gli utenti a decidere cosa scriverci”, mi ha detto Ron. “Tratta molti argomenti diversi e ha utenti diversi che provengono da ambienti diversi”. Ma il loro interesse per Q è ben documentato. A febbraio del 2020 Jim ha lanciato un comitato elettorale per la raccolta fondi chiamato Disarm the deep state (Disarmiamo lo stato profondo), i cui messaggi ricordano quelli di Q e che pubblica annunci a pagamento su 8kun.
Per Q è sempre stato fondamentale tenere nascosta la sua identità. È per questo che all’inizio ha scelto 4chan, una delle ultime piattaforme social basate sull’anonimato. “Ho spesso collegato Q a personaggi precedenti, come John Titor o Satoshi Nakamoto”, mi ha detto Brennan. Satoshi Nakamoto è il nome usato dallo sconosciuto creatore di bitcoin, mentre John Titor è quello usato in diverse bacheche nel 2000 e nel 2001 da qualcuno che diceva di essere un militare che aveva viaggiato indietro nel tempo dall’anno 2036.
◆ Il 31 agosto 2020 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concesso un’intervista a Fox News in cui ha rilanciato molte delle teorie del complotto sostenute dai seguaci di QAnon. Ha affermato, per esempio, che le manifestazioni del movimento antirazzista Black lives matter sono finanziate da “alcune persone ricche molto stupide”, e che Joe Biden, il candidato democratico alle elezioni del 3 novembre, è controllato da “persone di cui non abbiamo mai sentito parlare”. Pochi giorni prima Trump aveva detto di “apprezzare” il sostegno dei seguaci di QAnon. Inoltre aveva definito Marjorie Taylor Greene, una sostenitrice di QAnon che ha vinto le primarie repubblicane in Georgia e ha buone possibilità di entrare al congresso alle elezioni di novembre, la futura star del Partito repubblicano. Biden ha detto che le teorie complottiste di QAnon sono “imbarazzanti e pericolose”, e ha accusato Trump di usarle per far crescere le contrapposizioni nel paese. Secondo l’Associated Press, alle elezioni statali ci saranno almeno venti candidati che hanno sostenuto o rilanciato le falsità di
QAnon.
◆Il 19 agosto Facebook ha annunciato che in vista delle presidenziali chiuderà gli account legati a gruppi complottisti come QAnon. Il 21 luglio Twitter aveva chiuso settemila account che diffondevano le teorie di QAnon.
Per gli adepti di QAnon il fatto che Q non riveli la sua identità è una prova della sua credibilità. Ogni fazione di QAnon ha le sue teorie, alleanze e scontri interpersonali legati alla questione dell’identità di Q. Le teorie rientrano in tre grandi gruppi. Nel primo c’è chi pensa che Q sia una persona in carne e ossa che ha sempre fatto tutto da sola. Rientra in questo gruppo chi crede che Q sia lo stesso Trump o PrayingMedic (e anche le persone al di fuori di QAnon secondo cui Q è un sostenitore solitario di Trump che ha cominciato a postare senza immaginare che avrebbe avuto tutto questo successo; e quelle convinte che Q abbia cominciato a scrivere messaggi per prendere in giro Trump e i suoi sostenitori, senza prevedere che sarebbe stato preso sul serio).
Nel secondo gruppo rientra chi pensa che il vero Q abbia pubblicato messaggi per un po’ di tempo, ma poi qualcosa sia cambiato. Tra i sostenitori di questa ipotesi c’è Brennan, secondo cui i Watkins pagano Q per continuare, oppure pagano qualcuno che si spaccia per Q, o addirittura sono loro stessi a farlo. Al terzo gruppo appartengono le teorie secondo le quali Q è un collettivo, un piccolo gruppo di persone che condividono l’accesso all’account. In questa terza ipotesi rientra l’idea che Q sia un nuovo tipo di agenzia di intelligence militare open source.
Molti adepti di QAnon vedono un significato nei tweet di Trump contenenti parole che iniziano con la lettera Q, e alcuni recenti eventi mondiali sembrano aver confermato la loro ipotesi. “I am a great friend and admirer of the Queen & the United Kingdom” (sono un grande amico e ammiratore della regina e del Regno Unito), ha scritto Trump in un tweet del 29 marzo. Il giorno prima aveva twittato: “I am giving consideration to a QUARANTINE”, sto prendendo in considerazione la possibilità di una quarantena. I seguaci di Q si sono basati su questi due tweet per sostenere che, se si elimina la maggior parte delle lettere dei messaggi, si trova la confessione di Trump: “I am… Q”, io sono Q.
◆ Nelle ultime settimane alcune tesi di QAnon hanno cominciato a diffondersi anche fuori degli Stati Uniti, in particolare in Europa. Nella maggior parte dei casi sono state fatte proprie dai gruppi di estrema destra e da quelli che sostengono teorie complottiste sull’epidemia di covid-19. Alla manifestazione del 31 agosto a Berlino contro le misure di distanziamento sociale, in cui erano presenti dei gruppi neonazisti, c’erano anche le bandiere con i simboli di QAnon. In Francia le teorie su una cospirazione di pedofili hanno attecchito in alcune frange più estreme del movimento dei _gilets jaunes _(gilè gialli). In ** Italia** e nel Regno Unito alcune idee di QAnon cominciano a essere popolari soprattutto all’interno del movimento contro i vaccini. Slate
- Ragione e fede
L’anno scorso in un bar di Miami ho incontrato Joseph Uscinski, professore di scienze politiche dell’università di Miami che negli ultimi anni ha attirato molta attenzione per le sue ricerche sulle teorie del complotto. Conosco Uscinski da anni e le sue opinioni sono sempre sfumate, profondamente informate e per niente faziose. Molte persone, mi ha spiegato, sono convinte che la propensione a credere alle teorie del complotto segua le divisioni ideologiche. Ma in realtà è indipendente dalle posizioni politiche. Si tratta piuttosto di un particolare tipo di mentalità, che porta ad accettare idee come: la nostra vita è controllata da complotti orditi in luoghi segreti; anche se apparentemente viviamo in una democrazia, un piccolo gruppo di persone gestisce tutto, ma non sappiamo chi siano; quando si verificano grandi eventi – pandemie, recessioni, guerre, attacchi terroristici – è perché quel gruppo segreto sta lavorando contro il popolo.
Secondo lo studioso, è sbagliato definire QAnon una cospirazione di estrema destra: è vero che i suoi seguaci sono chiaramente schierati con Trump, ma bisogna considerare che Trump non è il tipico politico di estrema destra. Q si rivolge alle persone attratte dalle teorie del complotto di qualsiasi tipo, e la sua capacità di attrazione supera i confini ideologici.
Molte delle persone più inclini a credere alle teorie del complotto si considerano delle vittime e allo stesso tempo dei guerrieri che combattono contro i corrotti e i potenti. Condividono l’odio per le élite tradizionali. Questo spiega in parte perché le ondate di populismo e di complottismo sembrano nascere e morire insieme. Il pensiero complottista è allo stesso tempo la causa e la conseguenza di quello che nel 1964 lo studioso Richard Hofstadter definì “lo stile paranoico” della politica statunitense. Ma non bisogna commettere l’errore di pensare che le teorie del complotto esistano solo ai margini della storia degli Stati Uniti. Sono associate a tutti i principali fatti di cronaca: l’assassinio di John F. Kennedy, lo sbarco sulla Luna, gli attentati dell’11 settembre 2001. Hanno contribuito a sostenere movimenti come il maccartismo negli anni cinquanta e l’antisemitismo in qualsiasi epoca. Ma QAnon è diverso. Sicuramente si fonda sulla paranoia e sul populismo, ma anche sulla fede religiosa. Il linguaggio del cristianesimo evangelico – che unisce la tendenza a vedere complotti dovunque con la speranza positiva in un futuro diverso e migliore – è molto presente.
Questo è uno dei motivi per cui la madre di Uscinski, Shelly, è stata sedotta dal richiamo di QAnon. Un paio di anni fa la donna, che ha 62 anni e vive nel New Hampshire, stava navigando su YouTube alla ricerca di tutorial su come rendere splendenti i vetri della sua macchina, e l’algoritmo le ha suggerito un link a QAnon. Shelly ha provato un senso di attrazione magnetica: “Tipo, accidenti, cos’è questo?”, ha ricordato quando le ho parlato al telefono. “Mi stava rivelando cose che forse speravo sarebbero successe”. Sentiva che Q conosceva le sue ansie, come se riuscisse a “verbalizzare il filo dei suoi pensieri”. Shelly prova una grande frustrazione verso le istituzioni, che secondo lei sono corrotte. È stufa del sistema educativo, del sistema finanziario, dei mezzi d’informazione. “Anche le nostre chiese sono impazzite”, mi ha detto. Una delle cose su cui concorda di più con Q è il disgusto per “le fake news”. Si informa principalmente su Fox News, su Twitter e sul sito di un leader sindacale del New Hampshire. “Penso che nel corso della mia vita le cose siano progressivamente peggiorate”, mi ha detto. E poco dopo ha aggiunto: “Q ci dà speranza. Ed è una buona cosa essere fiduciosi.”
◆Lo scrittore Wu Ming 1 ha pubblicato il
2 settembre sul sito
di Internazionale un’inchiesta su QAnon:
Il mondo di QAnon: come entrarci, perché uscirne. Per leggerla si può usare il codice qr o andare su: intern.az/1Coh
A Shelly piace che di tanto in tanto Q citi le scritture e che incoraggi le persone a pregare. Alla fine, ha detto, QAnon parla di qualcosa di molto più grande di Trump o di chiunque altro. “Ci sono seguaci di QAnon”, ha detto Shelly, “secondo i quali quello che stiamo attraversando oggi, con tutte le cose che stanno succedendo nel mondo, è molto biblico, è l’Apocalisse”.
Le ho chiesto se pensava che la fine del mondo fosse alle porte. “Non mi sorprenderebbe”, ha risposto. Uscinski è turbato dal fatto che sua madre creda a queste cose. Lo imbarazza parlarne. E Shelly non si rende conto del conflitto all’interno della sua famiglia, perché non crede che QAnon sia un sito complottista. A un certo punto della nostra conversazione, quando mi sono riferita a QAnon come a una teoria complottista, mi ha subito interrotto: “Non è una teoria. È la previsione di quello che succederà”. Quando le ho chiesto se aveva mai cercato di convincere il figlio a credere in QAnon è scoppiata a ridere. E la sua risposta è stata un no inequivocabile: “Sono sua madre, gli voglio bene”.
- L’Apocalisse
Chi crede che la fine del mondo sia vicina trova facilmente i segni di questa profezia nelle comete e nei terremoti, nelle guerre e nelle pandemie. È sempre stato così. Nel 1831 William Miller, un predicatore battista delle campagne newyorchesi, cominciò a dire pubblicamente che la seconda venuta di Gesù era imminente. Fissò perfino una data, il 22 ottobre del 1844. Quando quel giorno passò senza che succedesse niente, i suoi seguaci, noti come milleriti, ci rimasero malissimo. L’episodio sarebbe diventato noto come la Grande delusione. Ma gli adepti non si arresero. I milleriti diventarono gli avventisti, che a loro volta avrebbero creato la chiesa cristiana avventista del settimo giorno, che oggi ha più di venti milioni di fedeli nel mondo. “Secondo me queste persone della comunità di QAnon delirano, sono profondamente aggrappate alle loro convinzioni come lo erano i milleriti”, mi ha detto Travis View, uno dei conduttori di QAnon Anonymous, un podcast in cui si fanno le pulci a QAnon. “Questo mi fa pensare che non sparirà con la fine della presidenza Trump”.
QAnon porta avanti una millenaria tradizione di pensiero apocalittico. Offre uno spazio polemico a chi si sente alla deriva. Nel libro I fanatici dell’Apocalisse, pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, lo storico Norman Cohn esamina il ritorno del pensiero apocalittico nel corso dei secoli e ogni volta trova un denominatore comune: questo modo di pensare è sempre emerso nelle regioni in cui stavano avvenendo rapidi cambiamenti sociali ed economici e in periodi in cui certe spettacolari manifestazioni di ricchezza erano sotto gli occhi di tutti ma inaccessibili alla maggior parte delle persone. È successo in Europa durante le crociate all’inizio dello scorso millennio, durante la peste nera nel trecento e nella New York dell’ottocento di William Miller. E oggi sta succedendo di nuovo negli Stati Uniti.
La chiesa cristiana avventista del settimo giorno e la chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni – più nota come chiesa mormone – sono floridi movimenti religiosi nati proprio negli Stati Uniti. Non dovremmo stupirci se QAnon diventerà un altro di questi culti. Ha già molti più fedeli di quanti ne avessero gli altri due nei primi decenni della loro esistenza. I suoi seguaci esprimono la loro fede attraverso lo studio delle “gocce” o “briciole” di Q come se contribuissero a comporre un testo fondamentale, attraverso la creazione di gruppi di venerazione di Q e con espressioni di enorme gratitudine per ciò che Q ha portato nella loro vita. È rilevante il fatto che non sappiamo chi sia Q? Il divino è sempre un mistero. È importante che certi aspetti fondamentali degli insegnamenti di Q non possano essere confermati? Neanche i dogmi del cristianesimo possono essere confermati. La fede dei seguaci di QAnon è assoluta. I suoi credenti parlano di un sentimento di rinascita, di un irreversibile risveglio alla conoscenza esistenziale. Sono certi che sia in arrivo un grande risveglio. E aspetteranno il tempo necessario per essere liberati.
Abbiate fiducia nel piano. Godetevi lo spettacolo. Niente può fermare quello che sta per succedere. ◆ as, bt
**Adrienne LaFrance **è una giornalista statunitense, caporedattrice del mensile The Atlantic.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1375 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati