La conquista romana della Britannia nel 43 dC portò strade e acquedotti, ma anche un peggioramento della salute pubblica nei centri urbani. Lo documenta uno studio dell’università di Reading, che ha analizzato 646 scheletri datati dall’età del ferro al 4° secolo, rinvenuti nel centro e sud dell’Inghilterra. Dopo l’arrivo dei romani, i ricercatori hanno riscontrato un aumento delle patologie ossee negli adulti. Tra i bambini era diffuso il rachitismo, legato alla carenza di vitamina D e alla scarsa esposizione al sole. Il declino della salute colpì soprattutto grandi centri come Winchester e Cirencester, mentre nelle aree rurali i cambiamenti furono minimi. Tra le possibili cause, l’introduzione di nuove malattie e l’urbanizzazione che favorì il sovraffollamento, soprattutto tra i ceti più poveri. Paradossalmente, pur portando innovazioni e progressi in ambito igienico e medico, l’Impero romano amplificò le disuguaglianze sociali, e le classi meno abbienti pagarono il prezzo della modernità. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1645 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati