Falso. “L’idea che assumere dosi elevate di vitamina C o bere molto succo d’arancia prevenga il raffreddore o aiuti a guarire più rapidamente è un mito”, afferma Daniel M. Davis, direttore del dipartimento di scienze della vita dell’Imperial college di Londra, aggiungendo che comunque ha effetti positivi: è un potente antiossidante che aiuta a proteggere le cellule dai composti instabili e dannosi che derivano da tossine e inquinamento, favorisce l’assorbimento del ferro ed è coinvolta nella produzione di collagene. Davis spiega che questa convinzione persiste da più di cinquant’anni quasi esclusivamente a causa di un uomo: Linus Pauling, vincitore di due premi Nobel e tra i chimici più influenti del ventesimo secolo. Pauling ha dato un contributo fondamentale alla comprensione delle vitamine, ma ha esagerato i benefici della vitamina C: la ricerca ha dimostrato, infatti, che chi la assume ha la stessa probabilità di prendere un raffreddore di chi non lo fa. E sebbene possa ridurre leggermente la durata dei sintomi (circa dell’8 per cento negli adulti), l’effetto rimane modesto. Per rafforzare le difese immunitarie Davis consiglia piuttosto di concentrarsi sulla vitamina D, che il corpo produce con l’esposizione al sole. In inverno, quindi, può essere utile assumerla con un integratore. The Guardian

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati