◆ La maggior parte dei climatologi è convinta che entro la fine del secolo saranno lanciati degli interventi di ingegneria climatica per contrastare l’aumento delle temperature. New Scientist ha realizzato un sondaggio tra gli scienziati che hanno contribuito all’ultimo rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. Due terzi dei 120 intervistati si sono detti convinti che prima del 2100 assisteremo a iniziative su larga scala di gestione della radiazione solare (Srm), una serie di tecniche che puntano ad aumentare la capacità della Terra di riflettere la luce del Sole, per esempio spargendo grandi quantità di solfati negli strati superiori dell’atmosfera o usando particelle di sale per rendere più chiare le nuvole. Questi interventi sono estremamente rischiosi: alcuni studi suggeriscono che potrebbero aumentare le precipitazioni in alcune regioni e ridurle in altre, con gravi conseguenze per l’agricoltura e gli ecosistemi, oppure danneggiare la fascia di ozono. Ma di fronte all’insufficienza degli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra, molti li considerano ormai l’unico modo per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, e gli investimenti in questo campo stanno aumentando rapidamente. Più di metà degli scienziati intervistati teme che questi progetti siano intrapresi da singoli stati o addirittura da aziende private, senza un coordinamento internazionale che potrebbe aiutare a gestirne le conseguenze.

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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati