Sheikhupura, Pakistan (Saiyna Bashir, The Washington Post/Getty)

L’Unione europea è al centro di una dura contesa tra l’India e il Pakistan riguardo al riso basmati, scrive il Financial Times. I due paesi asiatici sono i maggiori produttori mondiali di questa varietà e reclamano l’uso esclusivo del termine basmati. L’obiettivo è limitarlo al riso proveniente da determinate aree e di conseguenza consentire ai propri produttori di venderlo a un prezzo più alto e mettere fuori gioco i concorrenti. Attualmente sui mercati mondiali il prezzo del riso basmati è superiore di almeno duecento dollari alla tonnellata a quello applicato alle altre varietà del cereale. Da tempo l’Unione europea è in trattative con l’India per firmare un importante accordo commerciale. New Delhi ne ha approfittato per fare pressioni su Bruxelles affinché riconosca il suo diritto a usare in esclusiva il termine basmati sul territorio dell’Unione. L’India aveva presentato un’istanza alle autorità europee già sette anni fa, ma senza ricevere una risposta. L’Unione europea, infatti, ha deciso di prendere tempo nella speranza, finora risultata vana, che i due paesi decidano finalmente di collaborare a un accordo che accontenti tutti. Bruxelles teme di provocare un incidente diplomatico con il Pakistan, che nel 2023 ha presentato a sua volta una richiesta simile a quella indiana. Un particolare rende la situazione ancora più complicata, aggiunge il quotidiano: il governo di Islamabad ha indicato tra le aree del basmati anche quattro distretti del Kashmir, una regione da anni al centro di duri scontri con New Delhi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati